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Se le vittime del terrorismo non sono tutte uguali

L’interesse verso eventi tragici ovviamente cambia a seconda della sensibilità di ognuno. Tuttavia, la percezione di questi episodi dipende molto dalla vicinanza, soprattutto per quelli causati dal terrorismo e dalla criminalità.

Gli attentati colpiscono maggiormente la sensibilità sia quando sono senza precedenti e di ampia portata, come quelli dell’11 settembre 2001, ma anche quando li percepiamo vicini, come i casi che da qualche anno scuotono l’Europa. Ma si tratta appunto di percezione.

È utile quindi andare a vedere qualche dato, senza una pretesa di analisi, sul terrorismo degli ultimi anni.

 

 

Dai dati è evidente che il terrorismo ha colpito in modo più massiccio tre regioni: Nord Africa e Medio Oriente (di cui fanno parte stati tormentati dalle guerre, come Iraq e Siria, e dall’instabilità politica, come Egitto, Libia e Turchia), Asia meridionale (in cui l’Afghanistan è stato colpito da oltre 11 mila attentati) e Africa sub-sahariana (con la Nigeria massacrata dalle azioni del gruppo Boko Haram, l’ultima delle quali avvenuta poco tempo fa). Per dare un ordine di grandezza a questi numeri: in 15 anni di attentati, i tre paesi che ne hanno subiti di più, ossia Iraq, Afghanistan e Siria, hanno perso rispettivamente lo 0,19, lo 0,1 e lo 0,07 per cento della loro popolazione.

Degli altri attacchi terroristici, il 2,67 per cento è avvenuto in Europa occidentale e ha provocato 867 vittime, pari allo 0,36 per cento del totale. Il bilancio per il Nord America conta lo 0,05 per cento di attentati e 3353 vittime (l’1,4 per cento del totale). Un bilancio che comprende la serie di attacchi dell’11 settembre, che da soli hanno provocato quasi 3 mila morti. Dal 2001 al 2016, l’Europa occidentale ha perso lo 0,0003 per cento della sua popolazione, mentre il Nord America lo 0,001 per cento. Sono numeri sicuramente sconfortanti, ma che sono davvero piccoli rispetto alle altre 234 mila vittime, quasi interamente concentrate in precise aree geografiche. Quindi, per quanto il mondo sia diventato globale, quando si tratta di riflettere sulle vittime di simili eventi tendiamo a non guardare oltre il nostro cortile di casa.

Si tratta di un inizio secolo che ha lasciato un segno profondo. E anche quest’anno, i numeri sono molto tristi, per quanto ancora più contenuti del 2016: oltre mille attentati terroristici e quasi 7 mila vittime. Concentrate, ancora una volta, nelle aree che troppo spesso ignoriamo.

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  1. Matteo

    Tragico tempismo

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