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Aaa giovani economisti vendesi sul mercato internazionale

Come funziona il mercato internazionale per giovani economisti? Ecco il percorso che gli studenti in procinto di ottenere un dottorato in economia imboccano per ottenere un lavoro sul mercato internazionale.

Da venerdì 4 gennaio a domenica 6 si tiene ad Atlanta il meeting annuale delle Allied Social Science Associations (Assa). È un momento importante per i giovani economisti in procinto di ottenere un dottorato di ricerca (PhD) che stanno cercando lavoro sul mercato internazionale.

Tutto merito di Joe

Durante l’autunno, le istituzioni interessate ad assumere economisti in possesso di PhD postano gli annunci delle posizioni disponibili in una pubblicazione della American Economic Association chiamata “Job Openings for Economists”, o Joe. Gli annunci vengono da istituzioni accademiche, da istituzioni di politica economica nazionali o sovranazionali, da imprese, o da altre organizzazioni.

Da parte loro, gli studenti mandano la loro domanda (application) nell’autunno del loro ultimo anno di PhD a tutte le istituzioni di cui hanno visto annunci interessanti sul Joe. Di solito, uno studente manda tra 100 e 150 application.
L’application solitamente consiste in una lettera di presentazione, il curriculum vitae, il miglior lavoro di ricerca prodotto durante gli studi di PhD (il cosiddetto job market paper, o Jmp) e tre lettere di referenze scritte dal relatore principale della tesi di dottorato (advisor) e da due correlatori.
Le lettere di referenza “istituzionalizzano” la raccomandazione, nel senso che chi le firma mette la propria reputazione in gioco per gli studenti. Se si “vende” uno studente mediocre come fosse una stella, l’anno successivo nessuno prenderà seriamente in considerazione chi ha scritto quella referenza. E magari allora la stella da vendere l’avrà davvero. La scrittura delle lettere è dunque un lavoro molto attento.

Le lettere descrivono la ricerca dello studente (soprattutto il Jmp, ma anche altri lavori rilevanti), i risultati, il perché sono importanti e come contribuiscono alla letteratura. Le lettere solitamente contengono commenti sull’abilità dello studente come insegnante e magari qualche informazione sul carattere. Ma la cosa più importante è quello che l’advisor dice della ricerca: per esempio se sente di poter dire che si tratta di lavoro meritevole di pubblicazione ad alto livello in riviste internazionali.

Nei panni di chi assume

Ora mettetevi nei panni di un professore di un’università dove voi e due colleghi siete stati incaricati di formare il comitato di assunzione (hiring committee) del vostro dipartimento nel campo in cui il dipartimento sta cercando di assumere. Ad esempio: macroeconomia internazionale.
Il dipartimento riceve circa 300 application tra ottobre e novembre. Tra queste, voi dovete sceglierne circa 20 a cui seguirà la possibilità di un colloquio di circa mezz’ora che avverrà all’Assa meeting. Oltre alle application, spesso riceverete anche email da colleghi che vi parlano di studenti che secondo loro meritano la vostra attenzione. Come la lettera, un messaggio è firmato: chi lo manda sta mettendo la propria reputazione in gioco.

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Sulla base delle informazioni che avete e delle vostre preferenze, valutate le application e compilate la lista di candidati che voi tre (ed eventualmente altri colleghi del vostro dipartimento) vedrete uno dopo l’altro durante gli Assa meeting.
È un momento molto importante: i candidati hanno lavorato duramente sulla loro ricerca; gli advisor hanno dedicato tempo ed energie a seguire e guidare lo sviluppo di questi studenti e a scrivere lettere dettagliate e messaggi a colleghi in giro per il mondo.

In coda all’ascensore che non arriva

L’Assa meeting si tiene in grandi alberghi. Voi e vostri colleghi avete una camera dove terrete tutti i vostri colloqui. Gli studenti bravi e fortunati (quelli che partecipano a tanti colloqui) passano da tre a quattro giorni correndo da un colloquio all’altro. Una delle scene ricorrenti al meeting è quella di giovani economisti vestiti di tutto punto, in coda – disperati – per salire su ascensori che vanno sempre troppo lentamente. Uno studente bravo di solito accumula 20-25 colloqui, ma c’è chi ne fa di più e ce ne sono molti che ne fanno parecchi meno.

Una volta tornati a casa, voi e vostri colleghi decidete: tra gli studenti che avete visto, quali sono i quattro o cinque che vi sono piaciuti di più?
Questi studenti vengono invitati per una visita di un giorno al vostro dipartimento, ciascuno di loro in un giorno differente. Questa visita è il cosiddetto flyout. Durante questa giornata, il candidato avrà appuntamenti individuali di mezz’ora con membri del dipartimento e, di solito, un appuntamento con un amministratore al di sopra del dipartimento. Il candidato e alcuni membri del dipartimento andranno a pranzo insieme. Ma la cosa più importante sarà un seminario di un’ora e mezzo in cui il candidato presenterà il suo Jmp. Poi andrà a cena, di nuovo con alcuni membri del dipartimento.

Nella nostra ipotesi il Jmp è in macroeconomia internazionale e i membri del dipartimento più direttamente coinvolti nel lavoro del candidato saranno quelli più o meno nello stesso campo. Ma al seminario saranno presenti quanti più colleghi possibile (e anche studenti di PhD) e il candidato potrà ricevere domande da esperti in materie completamente diverse dalla sua. È importante che il candidato sia in grado di dare risposte chiare che non siano solo “Interessante, ci penserò in futuro”. In questi seminari, bisogna dimostrare di saper difendere il proprio lavoro e di saper tenere in pugno il seminario, anche quando la audience include non-specialisti.

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Dopo aver finito l’incontro con i candidati invitati, il dipartimento decide a chi fare la propria offerta spesso, ma non sempre, seguendo la raccomandazione dello hiring committee.
Nel frattempo il candidato che avete scelto sta visitando altre università, banche centrali o altre organizzazioni (dove il procedimento di valutazione dei candidati è spesso simile). Le offerte contengono una scadenza entro cui bisogna decidere se accettare o meno. In questa fase, i candidati che hanno ricevuto più di un’offerta cercano di contrattare con le varie istituzioni in modo da spuntare il pacchetto migliore.

Chi ce la fa e chi no

Se il vostro candidato preferito declina l’offerta, potete decidere di offrire la posizione al secondo classificato tra i candidati che avevate visto. Se anche quello declina, potete passare al terzo, oppure potete decidere di invitare altri candidati. La cosa peggiore per voi è finire la campagna a mani vuote. Se invece riuscite a reclutare uno dei candidati che vi sono piaciuti, avrete con voi un nuovo giovane collega con cui lavorare.

Per i candidati bravi e fortunati, la ricerca del lavoro di solito si conclude tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. Per la grande maggioranza, dura più a lungo e può arrivare a marzo o oltre. La conclusione può anche essere negativa e in quel caso bisogna riprovare l’anno dopo.

Il mercato Assa è un momento di grande pressione, ma anche di grandi ricompense. Per un advisor è bellissimo vedere un proprio studente riuscire bene. E per gli studenti non è solo il momento in cui cercano e, sperabilmente, trovano lavoro. È anche quando nascono le basi della loro rete di contatti nella professione. A prescindere dall’arrivo dell’offerta di lavoro, le persone che si incontrano sul mercato diventano i colleghi e, spesso, gli amici con cui si interagisce nel corso della propria carriera.
Per un candidato che finisce il mercato con un lavoro, di solito rimangono poi i mesi fino all’estate per completare la propria tesi (o dissertation), finalizzare l’ottenimento del proprio PhD e prepararsi per la nuova avventura di lavoro.

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  1. Savino

    Non sarà un figlio di papà a farci uscire dalla crisi. Chi seleziona deve guardare bene, tra coloro che hanno avuto merito di studiare, la provenienza sociale. Un figlio di operaio che, nonostante lo svantaggio iniziale, è preparato ed in gamba, merita l’assunzione. Un ragazzo così ci farà uscire dalla crisi, perchè metterà in campo delle idee frutto delle sue esperienze di vita, la qual cosa non potrà fare il figlio di papà, che avrà pure girato il mondo sin da piccolo, ma lo ha fatto fine a sè stesso, cioè a vuoto.

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