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Le parole che avremmo voluto ascoltare da Lagarde

I mercati hanno reagito in modo molto negativo alle parole di Christine Lagarde sullo spread dei titoli sovrani. Invece proprio questo sarebbe il momento di mostrare che anche nella zona euro la cooperazione tra politica monetaria e fiscale non è un tabù.

Una reazione molto negativa

La Banca centrale europea interviene, o non interviene abbastanza, e i mercati finanziari crollano. Perché le parole di Christine Lagarde hanno suscitato una reazione così negativa? In generale, perché dopo la crisi del 2008-2011 le banche centrali sono circondate da un eccesso di aspettative che sfiora il fideismo, una condizione che rischia di snaturarne il ruolo in modo definitivo.

Nello specifico, però, sono state alcune frasi circostanziate di Lagarde, in merito al rapporto tra Bce e spread sui titoli sovrani, a suscitare scalpore. Dando quasi la sensazione che la Bce volesse distanziarsi dal problema, finendo poi invece per scatenarlo. Risultato: lo spread Btp-Bund ha subito un’impennata fino a 250 punti base.

Il quadro macroeconomico attuale è fragilissimo, ma paradossalmente anche molto facile da interpretare. Le economie di alcuni paesi, dentro e fuori la zona euro, sono alle prese con una specie di esperimento di laboratorio, quasi impensabile per i macroeconomisti. Uno shock esterno, del tutto inatteso, che causa (ad esempio in Italia) una semi-paralisi nell’attività economica aggregata. In questo quadro, la politica economica europea deve mostrare due livelli di coordinamento: prima di tutto tra paesi; in secondo luogo, tra politica monetaria e fiscale.

Parole da dire e azioni da intraprendere

Mi avventuro qui a immaginare che cosa, forse, pubblico e mercati si sarebbero aspettati dalla risposta di Lagarde alla famosa domanda sugli spread. Naturalmente, è un puro gioco intellettuale, facile da condurre da una tastiera, ma forse utile per illuminare qualche concetto.

Ecco quello che la presidente della Banca centrale avrebbe potuto pronunciare: “Come sapete non è compito esplicito della Bce quello di sostenere o comprimere gli spread sui titoli di stato. Ma in questo momento di rapido peggioramento del quadro economico (dovuto a ragioni puramente inattese ed esogene) la Bce giudica opportune da parte dei governi della zona euro – e di alcuni in particolare – misure di espansione fiscale volte a salvaguardare la continuità nei flussi di reddito delle famiglie. Date le circostanze, non c’è ragione di immaginare che tali misure, specialmente se attuate in modo coordinato tra paesi, possano generare alcuna turbolenza sul mercato dei titoli sovrani. Sarebbero infatti ampiamente giustificate da un quadro macroeconomico in via di deterioramento. Di fronte al dilagare dell’epidemia da Covid-19, le economie europee rischiano di trovarsi strette nella morsa di uno shock negativo dal lato dell’offerta (per il possibile disintegrarsi delle catene verticali della produzione estese tra paesi) e uno shock negativo di domanda (dovuto all’acuirsi dell’incertezza e al conseguente impennarsi del risparmio precauzionale delle famiglie).

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Come ben sapete, la Bce si è dotata di un arsenale di strumenti ben più ampio rispetto al passato (Ndr, le cosiddette Outright Monetary Transactions, che permettono alla Bce, in via condizionale, di intervenire con acquisti selettivi di titoli sovrani di un paese che fatichi a rifinanziare il proprio debito sui mercati). La Bce è pronta a utilizzare tutti gli strumenti attualmente a propria disposizione nel caso si dovessero manifestare ingiustificate turbolenze sui mercati finanziari in reazione alle annunciate misure di espansione fiscale. Nel quadro attuale è essenziale che la politica monetaria e fiscale agiscano in modo coordinato. Nel proprio ruolo specifico la Bce assicura interventi significativi di espansione della liquidità a favore del sistema bancario per garantire un flusso adeguato del credito al sistema delle imprese (Ndr, le cosiddette Tltro, operazioni di finanziamento agevolato per le banche)”.

Queste parole non sono solo quello che, forse, pubblico e mercati si sarebbero aspettati dalla Bce. Ma, in linea di massima, è quello che Bce e Unione Europea, insieme, dovrebbero urgentemente cercare di fare. Prima che la situazione tracolli. Mostrando che anche nella zona euro la cooperazione tra politica monetaria e fiscale non è un tabù: in circostanze estreme è possibile, anzi è fortemente auspicabile.

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21 commenti

  1. Vieri

    Domanda forse banale e scontata: perché lagarde ha parlato a mercati aperti? Non era forse più saggio fare la conferenza stampa a mercati chiusi.

  2. Savino

    Le parole che avremmo voluto sentire, ben oltre la propaganda da campagna elettorale, dalla classe dirigente italiana: Signori, lo Stato, nella sua spesa pubblica complessiva, soprattutto corrente, deve dimagrire rispetto alle cose superflue, perchè dobbiamo garantire, per oggi e per domani, e dobbiamo farlo con maggior forza, il benessere fisico, psicologico, economico e sociale di tutti i nostri cittadini, in particolare di quelli che da anni e decenni sono rimasti indietro per errori già commessi in passato sul piano politico, economico e finanziario. Non possiamo più permetterci di promettere la luna per mere ragioni di consenso, non possiamo più elargire assistenzialismo sterile e previdenza non corrispondente alle effettive esigenze della terza età, non possiamo continuare a mantenere carrozzoni per i soliti privilegiati, non possiamo accollarci gestioni scellerate in perdita di attività di intrapresa, non possiamo più tollerare frodi e forme parassitarie all’interesse pubblico. Lo Stato deve tornare alla sua essenza, alla sua vocazione pubblicistica per il bene comune. Ai privati va lasciata la libera iniziativa, ma le finalità del profitto e delle ricchezze debbono essere quelle costituzionali, di chi produce e dà lavoro in maniera non fumosa, le competenze e le professionalità debbono essere valorizzate e non penalizzate e umiliate per favoritismi o nepotismi; la funzione pubblica deve essere un punto di riferimento, con operatori giovani e onesti e procedure snelle.

  3. Michele Lalla

    A Savino direi che le parole da dire erano: «Cari signori, soprattutto evasori (e Stati), è il momento della solidarietà. Chi può dia». Naturalmente, con un linguaggio consono. Mi fermo qui su la frase da sentire, ma, questa storia della spesa pubblica continua a ottundere il pensiero di certi economisti: la sanità, con quali risorse si sostiene? Con il libero mercato? E se la gente scende in piazza e si ribella, con che cosa si fa il libero mercato? Con le macerie? La società è un insieme di persone diverse e chi sta piú avanti se ne accorge, perché ci sta chi sta piú indietro. Dare una mano chi sta piú indietro, consente di anche tutti un po’ piú avanti. Perché non si invoca, invece, la lotta dura alla corruzione? Quella all’evasione è già implicita nelle mie frasi precedenti … Le teorie astratte portano astrattamente nel fosso o nella miseria di tanti.

    • Savino

      Il problema sanitario è la gestione regionale. La lotta all’evasione deve prevedere entrate certe e non esclude nessun italiano, in un contesto nel quale il popolo si sente sempre furbo e sempre esente da tutto, affermando che tocca sempre al vicino

  4. Leonardo BorlinI

    grazie Tommaso, sinceramente

  5. michele zazzeroni

    Le parole che il prof. Monacelli desiderava nella bocca della sig.ra Lagarde sono perfette. In tal modo Lagarde, senza smentire la missione della BCE, avrebbe però volto tutto in positivo. Ma ciò detto il discorso che manca è quello che ha sintetizzato Savino; è quello che gli italiani (l’attuale classe politica italiana) dovrebbero fare a sé stessi. Aggiungendo il convitato di pietra di quanto sta accadendo al nostro servizio pubblico sanitario: l’evasore fiscale, colui che prima ha sottratto il dovuto alla cassa comune ed ora, come tutti, ne trae i benefici.
    Mi vengono allora queste domande (pensando al prof. Cottarelli):
    perché abbiamo dilapidato denaro nei bonus 80 eruo per scopi elettorali?
    perché abbiamo dilapidato denaro nel reddito di cittadinanza?
    perché abbiamo dilapidato denaro nella Quota100?
    perché abbiamo dilapidato denaro in Alitalia?
    che ne è dell’Evasore Fiscale Ignoto?
    Per ogni punto c’è un politico, un partito che ci balza alla mente; ma dietro di loro c’è un’opinione pubblica uhualmente corresponsabile. E adesso il cigno nero paventato dal prof. Cottarelli è arrivato.

    • Luca Pesenti

      Sono curioso di capire la sua definizione di dilapidato. Saprà sicuramente che da anni accumuliamo surplus primari consistenti. Che cumulano 1043 miliardi di euro negli ultimi 20 anni. Cioè gli italiani hanno versato tasse (AL NETTO dell’evasione) che hanno coperto integralmente la spesa corrente, e ne sono avanzati 1043 miliardi. Siamo stati campioni di austerità. Imbattibili, nessun paese ha fatto tanto. E per farlo abbiamo sacrificato completamente la crescita per anni, comportato una riduzione conseguente degli investimenti sia pubblici che privati e distrutto parte delle capacità produttive del paese. L’idea moralmente lusinghiera che ci meritiamo di peggio di sicuro non porterà a fare ciò che è necessario per invertire la tendenza declinante del paese. Rifiutarsi di fare ciò che serve (in senso meramente pratico, per aumentare la produttività del paese a maggior ragione se la situazione è drammatica serve che piaccia o no più spesa, di qualità migliore ma di più) perché non ce lo meritiamo non migliorerà le cose. Almeno smettiamola di parlare del bene del paese però. Se non voglio nutrire un affamato perché ritengo che abbia gestito male le sue scorte, non posso certo dirgli che ciò riempirà il suo stomaco.

      • michele zazzeroni

        Premesso che io chiamerei “austerità” una politica attinente la spesa e non l’entrata (fiscale). Una tassazione elevata è la conseguenza di una mancanza di austerità dal lato della spesa. E austerità dal lato della spesa significa innanzitutto spendere bene sulla prospettiva: istruzione, università, ricerca, infrastrutture eco-compatibili, ambiente, più investimenti che consumi. E, vista così, non c’è mai stata austerità nel nostro paese. O devo chiamare austerità le “dilapidazioni” di spesa corrente degli ultimi cinque-sei anni?

  6. Henri Schmit

    La frase della presidente Bce è inopportuna, da neofita, ma non sbagliata nel merito. Servirebbero più responsabili pubblici che invece di nascondere inefficienze e responsabilità, le denuncino apertamente, dopo averle capite. Il problema dello spread dipende dalla politica fiscale ed economica italiana, da oltre 20 anni divergente (eccetto pochi tentativi contrari) da quella dei partner europei. Anche questa crisi rischia di diventare un’ennesima occasione persa. La lotta all’epidemia, il blocco momentaneo dell’attività, gli investimenti pubblici e privati che seguiranno inevitabilmente saranno ovunque stimoli per innovazione e miglioramento della produttività. L’Italia invece continua di aspettare la salvezza dall’esterno, dall’Ue, dalla solidarietà (per il debito pubblico creato autonomamente). Non capisco l’ultima frase: quando mai la cooperazione fra politica monetaria (Bce) e fiscale (Stati membri, coordinati secondo certe regole) è stata un tabù? La Bce compra titoli di debito pubblico e inonda il sistema bancario con denaro a basso costo. Quando inizia l’Italia a fare la propria parte?

  7. Luca Giagnoni

    Caro Professore, la seguo, capisco e condivido naturalmente le sue parole. Mi sorge tuttavia spontanea una riflessione.
    La Lagarde, nella sostanza, ha annunciato che implementerà il QE (Siamo pronti ad usare tutta la flessibilità prevista dal programma di acquisti di titoli” dice la presidente) e le aste LTRO e TLTR. Inoltre aggiunge (e parafraso) che il maxi Piano TLTRO consentirà alle banche che mantengono elevati livelli di prestiti a imprese e famiglie di spuntare un tasso agevolato fino al -0,75%, vale a dire 25 punti base sotto il tasso sui depositi.
    Al netto dell’intervento sui tassi (che stanno quasi a zero) si tratta – mi corregga se sbaglio – della stessa linea tenuta da Draghi costantemente osannato (giustamente) in maniera trasversale. Ora, a fronte di un’identità di situazioni sostanziali la differenza non puó che essere di tipo comunicativo. La Lagarde è stata avventata nel modo in cui ha ricordato un fatto, ossia che non è compito della Bce quello di sostenere o comprimere gli spread sui titoli di stato. Mi chiedo allora: i mercati danno maggior peso alle modalità con cui si comunica piuttosto a quello che oggettivamente si è comunicato? ed in caso positivo, perchè?
    Grazie infinite
    LG

  8. Gerardo Coppola

    Mi piace il commento del Sig.re Michele. Raramente sento parlare dell’abnorme evasione fiscale in Italia. Il Milite Ignoto di tutte le nostre battaglie che finiscono sempre con una sonora sconfitta. Chi ci prende sul serio se continuiamo ad essere nella situazione di chiedere ad altri quel che non recuperiamo dagli evasori.

  9. Sandro

    Buongiorno a tutti. Segnalo che anche un bambino di 8 anni avrebbe risposto:
    Signori emettiamo EuroBond per un valore tale da coprire le difficoltà del momento.La speculazione finanziaria è vergognosa. Si chiedano le Borse per alcuni giorni. Che la BCE dimostri di avere gli attributi.
    Come al solito prevale la logica e degli interessi locali.
    Propongo alla guida della BCE il prof. Sapelli: ha gli attributi per usare un pugno di ferro contro tutte le forme di egoismo finanziario di alcuni Stati membri Forse la Sig.ra Lagarde non ha capito che questa nuova PESTE colpirà tutti!
    Italiani dovete urlare contro questa irresponsabile e non adeguata responsabile del ns. unico Istituto di emissione. Vergogna!!!

    • michele

      Sono abbastanza stufo di quelli che un giorno sì e l’altro pure fanno i duri con la BCE, l’UE, la Commissione e fanno finta di non capire che il guaio dell’Europa non sta tanto a Bruxelles ma nei vari stati sovranisti. Allora, signor Mario, che ne pensa del bonus80euro, che ne pensa del reddito di cittadinanza, che ne pensa dell’allegra quota 100, che ne pensa dell’Alitalia? Che ne pensa di chi voleva portare deficit e debito sulla Luna, tale che ora avremmo solo i fazzoletti per piangere. Cos’è colpa di Bruxelles, di Francoforte, della Nato, dell’OMS? Ma quando mai sarà colpa di noi italiani e delle nostre scelte?

  10. bob

    Riguardo il virus la mossa mediatica, oltre quella scientifica, azzardata degli USA di Trump costerà carissima agli USA stessi e all’ Europa. La vincitrice (anche se può sembrare il contrario) di questa vicenda sarà la Cina. L’Europa dei nostalgici sempliciotti Inglesi e Francesi e dei provincialotti Tedeschi sarà “acquistata” dai Cinesi a prezzi di saldo e guarda caso la firma del “contratto preliminare d’acquisto” è avvenuta proprio in Italia con lo sbarco dei medici e di tonnellate di materiale sanitario a Roma, che sancisce chi è il “padrone” futuro non solo dell’Europa ma del mondo. Avendo già “acquistato” l’Africa e detenendo quasi totalmente il debito pubblico USA credo che gli scenari geo politici sono molto chiari.
    L’Europa Unita è stata affossata dal peso della propria Storia. Quella memoria storica, che invece di indicarci, visto le tragedie vissute, la nuova via a fronte degli scenari geo politici attuali, ha fatto solo emergere stantie nostalgie, rancori di condominio, paure infantili. La risposta patetica, impulsiva, astiosa e penosa della Lagarde conferma in che mani siamo

  11. giuseppe

    Da almeno venti anni la politica economica italiana è basata sull’aumento del debito pubblico e su un contrasto inefficace dell’evasione fiscale. In questa difficile situazione, all’Italia conviene risolvere i propri problemi senza continuare a chiedere aiuti all’UE. Va affrontata subito la questione del debito, eliminando quota 100, rivedendo il reddito di cittadinanza, eliminando i vari bonus elettorali, e così via. Il provvedimento principale potrebbe essere l’introduzione di un’imposta ordinaria sulla ricchezza. Un’imposta del 3 per mille sulla ricchezza posseduta, elevata al 4 per mille per il 10 per cento più ricco della popolazione, con una detrazione dall’imponibile di 100.000 euro, sarebbe un’imposta di modesta entità: su una ricchezza di 200.000 euro sarebbe pagata un’imposta annuale di 300 euro, mentre su una ricchezza di un milione di euro l’imposta diverrebbe 2700 euro. L’Italia mostrerebbe l’intenzione di ridurre il debito senza continuare a negoziare aiuti con l’UE. Ciò diminuirebbe lo spread, riportando il tasso di interesse sulle emissioni di titoli pubblici al livello di mercato. L’insieme dei provvedimenti fornirebbe le risorse necessarie per affrontare l’emergenza del coronavirus, e darebbe il tempo per discutere e introdurre una riforma fiscale, e le altre “riforme” di cui tanto si parla, senza politiche economiche basate sulla restrizione della domanda aggregata.

  12. Domenico Berti

    Sono stufo di una BCE ordoliberista. Voglio una BCE che sia prestatore di ultima istanza. Patrimoniale al 3xmille ci vuole un imposta sui redditi superiore a 100.000,00 del 60% e oltre 300.000,00 euro de 80%.Poi va ripristinata la separazione tra banche che raccolgono il risparmio e quelle di Investimento.

  13. Henri J. M. Schmit

    I consigli profusi nei commenti riguardano al 99% la politica fiscale ITALIANA, non la politica monetaria della BCE. Non partecipo alle “doleanze” a favore di una più efficace lotta all’evasione fiscale, perché si occulta l’essenziale: bisogna prima riformare radicalmente la normativa fiscale talmente bizantina che è essa la causa principale dell’evasione italiana. Con regole semplici e comprensibili l’evasione, si gonfierebbe sensibilmente.

    • michele

      Troppo comodo. Troppo comodo eleggere il bizantinismo fiscale ad alibi morale per non fare la propria parte.

  14. Federico Leva

    Non serve inventarsi nulla, basta guardare una qualsiasi delle conferenze stampa di Draghi per sapere come rispondere: basta dire contemporaneamente che la BCE non comprime “artificialmente” gli spread e che allo stesso tempo una riduzione degli spread è auspicabile per facilitare la corretta “trasmissione della politica monetaria” che è il mandato principale della BCE.

    «Since then governments and the ECB have taken several steps to address fragmentation, and the financial situation in the euro area has improved dramatically. Spreads on government bonds have fallen on average by 3 percentage points.»
    https://www.ecb.europa.eu/press/key/date/2014/html/sp141121.en.html

    «Now, of course the spreads is a different issue; the spreads in different countries or for certain segments of the bond market have evolved depending on specific sectoral or country conditions. Of course let me finish, so we have a long list of instruments now, we have the reinvestment, we have the forward guidance, date based, we have the APP, we have TLTRO, we have lots of instruments and we stand ready to adjust them or use them according to the contingency that is produced.»
    https://www.ecb.europa.eu/press/pressconf/2019/html/ecb.is190124~cd3821f8f5.en.html

    “Third, the ECB would not act to compress spreads artificially”
    https://www.ecb.europa.eu/press/key/date/2013/html/sp130625_1.en.html

    • Federico Leva

      «To the extent that some self-imposed limits might hamper action that the ECB is required to take in order to fulfil its mandate, the Governing Council will consider revising them to the extent necessary to make its action proportionate to the risks that we face. The ECB will not tolerate any risks to the smooth transmission of its monetary policy in all jurisdictions of the euro area.»
      https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2020/html/ecb.pr200318_1~3949d6f266.en.html

      QED

  15. Alfredo

    Signori, in un momento in cui si vive un’emergenza planetaria, in cui tutto è fermo, tranne i servizi essenziali, in cui è forse in gioco la nostra stessa sopravvivenza, sarebbe eccessivamente distopico chiedere di chiudere anche le borse?

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