Dopo la pubblicazione del Rapporto Draghi, l’attenzione si è concentrata sugli ingenti investimenti necessari per stimolare crescita e aumenti di produttività. Ma i punti strategici centrali riguardano il diritto della concorrenza e il commercio con l’estero.
Tag: unione europea Pagina 1 di 19
Il risparmio è una grande risorsa dell’Italia. Se utilizzata bene, ridimensiona il problema del debito e crea le condizioni di un vero sviluppo. È però necessaria un’azione complessiva che favorisca crescita, occupazione, innovazione e sostenibilità.
Se la nuova Commissione abbandonerà il Green Deal saranno traditi gli obiettivi ambientali. Ma sarà un danno anche per la parte più innovativa dell’industria dell’auto, già avviata verso l’abbandono dei carburanti fossili. Perché l’Italia ha un ruolo.
Secondo Macron, l’Europa deve cambiare per sopravvivere. I cittadini europei sono invece più ottimisti, in particolare quelli degli ex “paesi Piigs”. Tra gruppi sociali favorevoli e gruppi contrari a una maggiore integrazione aumentano però le differenze.
A parte la breve parentesi del programma Philoxenia, finora l’Unione europea si è occupata poco di turismo, per ragioni storiche e per i diversi interessi fra stati. Ma il cambiamento climatico promuove nuove mete e la situazione potrebbe mutare presto.
La Bce continua a mantenere una politica monetaria restrittiva. Ma ancheun eventuale calo dei tassi non risolverà i gravi problemi dell’economia europea senza passi avanti nella realizzazione dell’Unione monetaria e dell’Unione del mercato dei capitali.
La proposta di revisione del Pnrr prevede di usare i fondi per la coesione per finanziare i progetti esclusi dal Piano e il capitolo relativo a RePower. Ciò potrebbe incidere sulla ripartizione delle risorse e sull’avvio della Programmazione 2021-2027.
Le modifiche al Pnrr proposte dal governo sono tutt’altro che marginali. Riguardano quasi la metà delle misure e coinvolgono risorse ingenti. Le ragioni dei cambiamenti spesso non sono chiare. Alla Commissione andrà presentato un documento più articolato.
L’Unione europea è riuscita a trovare un accordo per un parziale superamento della convenzione di Dublino. Le novità principali rappresentano però sostanziali cedimenti alle posizioni di chiusura nei confronti del diritto di asilo e dell’accoglienza.