Che cosa ci aspetta nel dopo-pandemia? L’analisi di cinque epidemie non troppo lontane nel tempo rimarca rischi sociali ed economici, soprattutto per quanto riguarda la povertà e la disuguaglianza. E suggerisce come disegnare le misure per contrastarle.

Le conseguenze economiche del Covid

La pandemia da Covid-19 ha avuto effetti devastanti sull’attività economica nel 2020. Non è chiaro per quanto tempo persisteranno. Le previsioni del settore privato e delle agenzie pubbliche – come il Fondo monetario internazionale – prevedono un ritorno alla crescita quest’anno. L’indicazione dell’Fmi è di una crescita globale del 5,2 per cento nel 2021, cancellando gli effetti di un calo del 4,4 nel 2020. Per gli Stati Uniti, Consensus Forecasts indica, dopo un calo del 3,5 per cento nel 2020, il Pil in crescita del 4 per cento nel 2021 e del 3 per cento nel 2022, aumentando così i redditi ben al di sopra del livello pre-Covid; le previsioni per le altre principali economie seguono un andamento simile.

Quanto sono credibili queste previsioni, secondo cui gli effetti economici negativi della pandemia sarebbero limitati al 2020, con un impatto contenuto negli anni successivi? E, guardando oltre il Pil, le conseguenze della pandemia su altre variabili economiche come la povertà e la disuguaglianza – e sui sistemi energetici e ambientali – avranno vita altrettanto breve?

Alcuni studi hanno analizzato gli impatti a medio e lungo termine di episodi storici come la peste nera e l’influenza spagnola del 1918. Forniscono preziose intuizioni sugli effetti delle pandemie, ma la loro utilità nel prevedere quelli a medio termine del Covid-19 potrebbe essere limitata. Nonostante il suo devastante bilancio di vittime, infatti, si prevede che alla fine il coronavirus avrà tassi di mortalità molto al di sotto di quelli provocati da peste nera o influenza spagnola. Pertanto, come sostenuto altrove, è probabile che natura e persistenza delle conseguenze economiche del Covid-19 siano molto diverse da quanto accaduto in passato, in particolare per l’impatto negativo molto inferiore sull’offerta di lavoro.

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Cosa è accaduto in cinque epidemie recenti

In un nuovo articolo, con colleghi del Fondo monetario internazionale suggeriamo che una guida più utile per le proiezioni degli effetti persistenti di Covid-19 sull’economia potrebbero essere le evidenze su quanto avvenuto con epidemie più recenti: Sars, H1N1, Mers, Ebola e Zika.

Abbiamo esaminato l’impatto di queste cinque recenti epidemie su un ampio ventaglio di misure economiche, tra cui la crescita economica, la disoccupazione e il debito pubblico; la disuguaglianza di reddito e povertà; l’uso, l’intensità e le emissioni di energia. I nostri risultati mostrano che hanno avuto ripercussioni negative significative e persistenti sulle variabili macroeconomiche analizzate: il reddito pro capite diminuisce, la disoccupazione aumenta e la disuguaglianza di reddito aumenta. Osserviamo anche modeste riduzioni dell’’intensità di energia e di emissioni di CO2, suggerendo che senza azioni mirate, i guadagni ambientali dovuti alla contrazione economica non rimarrebbero radicati.

Applicando le stime storiche per proiettare l’impatto del numero attuale di contagiati Covid-19 fino al 2025, otteniamo le proiezioni globali mostrate in figura 1. Sono evidenti un persistente calo del livello di attività economica e un aumento delle disuguaglianze. Da notare anche un significativo aumento della povertà – con un incremento del numero di persone sotto la soglia della povertà di circa 75 milioni.

Le stime sono probabilmente un limite inferiore poiché il Covid-19 è molto più diffuso delle cinque precedenti pandemie prese in esame e caratterizzato da misure di contenimento (restrizioni di viaggio, blocchi, misure di distanziamento sociale) che non hanno precedenti in termini di velocità e gravità. È altresì probabile che la natura mondiale dello shock Covid-19 influenzi le catene del valore globali più che in passato. D’altro canto, le esperienze passate hanno coinvolto un numero limitato di paesi e solo marginalmente quelli abbienti. Nonostante le differenze, le cinque epidemie hanno però avuto picchi locali di contagio e di mortalità non lontani da quelli del Covid, permettendo una loro estrapolazione all’intensità della attuale pandemia.

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Le nostre proiezioni sottolineano l’importanza di una attenta ed efficiente risposta pubblica per contrastare i persistenti effetti negativi del Covid-19. L’aumento previsto del rapporto debito pubblico/Pil potrebbe suscitare preoccupazioni sulla sostenibilità del debito in molti paesi.

Le politiche fiscali e altre macro politiche dovrebbero essere calibrate per ottenere una crescita equa e sostenibile. Ed è necessaria una progettazione “verde” dei pacchetti di stimolo, non solo per affrontare le conseguenze economici e sociali della malattia, ma per garantire una lotta al cambiamento climatico efficace e giusta anche per le generazioni future.

Figura 1 – Proiezioni globali per alcuni indicatori di progresso economico e sociale con e senza Covid, sulla base dell’analisi empirica di eventi pandemici passati. Da in alto a sinistra: Pil pro capite, indice di Gini, domanda finale di energia, emissioni di CO2, debito pubblico, tasso di disoccupazione, intensità energetica del Pil, intensità carbonica dell’energia

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