Nell’ultimo consiglio direttivo Christine Lagarde ha annunciato un calo degli acquisti di titoli nell’ambito del programma emergenziale Pepp. Ma il rallentamento è in atto già da qualche settimana e la fine del programma di acquisti sembra ancora lontana.
Calano gli acquisti
L’aspetto del consiglio direttivo della Bce del 9 settembre che ha suscitato maggiore attenzione riguarda la decisione di contenere il ritmo di crescita degli acquisti nell’ambito del programma Pepp (Pandemic Emergency Purchase Programme). Il testo del comunicato stampa relativo alle decisioni di politica monetaria parla testualmente di un “ritmo moderatamente più basso di acquisti nell’ambito del programma Pepp rispetto ai due trimestri precedenti”. Nel testo del comunicato stampa emesso in occasione del precedente consiglio, quello del 22 luglio, ci si riferiva invece ad acquisti, sempre nell’ambito del Pepp, da condurre ad un “ritmo significativamente più elevato rispetto ai primi mesi dell’anno”.
Se si osserva il bilancio consolidato mensile dell’Eurosistema, si nota che il rallentamento della voce “titoli detenuti per ragioni di politica monetaria” è stato già in atto nel mese di agosto. Quindi, a ben vedere, il 9 settembre non è stato annunciato un importante cambiamento, ma il proseguimento di una tendenza già in corso. Guardando al futuro, non è possibile ad oggi fare previsioni sulle dimensioni del rallentamento negli acquisti nei prossimi mesi.
Quando terminerà il Pepp?
Nel consiglio del 9 settembre sono state confermate tutte le altre misure di politica monetaria che la Bce può adottare: livello dei tassi di interesse di policy, acquisti netti nell’ambito dell’App (Asset Purchase Programme), operazioni di rifinanziamento a più lungo termine mirate e non mirate (Tltro e Ltro). È stato inoltre ribadito che il Pepp andrà avanti fino a marzo 2022 e, in ogni caso, fino a quando la Banca centrale europea non avrà ritenuto conclusa la crisi pandemica.
Quest’ultimo aspetto è particolarmente importante e non consente di avanzare previsioni sul momento in cui il Pepp verrà a scadenza. Va inoltre tenuto presente che, come la presidente Lagarde ha sottolineato in diversi interventi in varie sedi, il Pepp non è un programma qualsiasi. Per le sue caratteristiche di flessibilità, esso si configura come un circuit breaker in grado di stabilizzare per la sua stessa presenza i mercati finanziari (quasi come il whatever it takes di Mario Draghi): la Bce farà molta attenzione prima di abbandonare uno strumento con simili caratteristiche.
Le conclusioni
La presidente Lagarde ha presentato la decisione di politica monetaria assunta il 9 settembre come una “ricalibrazione” del Pepp simile ad altre fatte in precedenza. Nella conferenza stampa che ha fatto seguito alla sua esposizione le domande dei giornalisti si sono soffermate quasi esclusivamente sul tema oggetto di questa nota. Di fronte a un fuoco di fila di domande, la presidente ha invitato gentilmente ma fermamente i suoi interlocutori ad attendere la prossima ricalibrazione del programma di emergenza pandemico lasciando intendere che probabilmente sarà oggetto di analisi nel Consiglio direttivo di dicembre.
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