Allentare il lockdown delle attività produttive è necessario per evitare il collasso dell’economia. Un’azione mirata su alcuni settori può avere un impatto significativo sul Pil, tenendo conto del complesso intreccio delle catene del valore.
Autore: Alberto Franco Pozzolo
Alberto Franco Pozzolo è professore ordinario di Economia Politica presso l’Università degli Studi di Roma Tre. È presidente di ASSONEBB, l’Associazione per l’Enciclopedia della Banca e della Borsa, e membro supplente del Collegio di Roma dell’Arbitro Bancario e Finanziario. Ha lavorato come economista presso il Servizio studi della Banca d’Italia. Le sue pubblicazioni principali, apparse su riviste internazionali e nazionali, riguardano il funzionamento dei mercati creditizi e finanziari e i processi di internazionalizzazione. Alberto Pozzolo si è laureato in Discipline economiche e sociali all’Università Bocconi di Milano, ha conseguito il dottorato di Ricerca in Economia politica all’Università di Ancona e il Ph.D. in Economics presso la University of Southampton (Regno Unito).
La costruzione dell’Unione bancaria mira a scindere l’abbraccio tra banche e debiti sovrani. Manca però l’Edis, il terzo pilastro necessario per raggiungere un’effettiva condivisione del rischio tra paesi dell’Eurozona.
Secondo un rapporto della Commissione europea il prezzo medio delle pubblicazioni degli editori scientifici commerciali è cresciuto tra il 1975 e il 1995 a un tasso superiore di oltre 300 punti percentuali rispetto al tasso di inflazione. E tra il 2001 e il 2005 la crescita è stata superiore all’inflazione del 26 per cento negli Stati Uniti e del 29 per cento in Europa. Proprio mentre l’innovazione tecnologica permetteva di scaricare una parte crescente dei costi sugli stessi autori. Nel breve periodo, l’unica soluzione è un maggiore coordinamento tra gli acquirenti.
Il dibattito degli ultimi mesi sembra dare per scontato che la presenza di banche straniere sia dannosa per il nostro sistema economico. Mentre l’esperienza mostra che è vero il contrario. Nel paese di destinazione dell’investimento estero si ha una crescita dell’efficienza complessiva del sistema bancario, con effetti positivi sullintera economia. Se invece si crede che il sistema bancario italiano non sia ancora pronto per fronteggiare la concorrenza delle grandi istituti europei si apre un’altra questione: perché considerare terminata la sua ristrutturazione?
Quando collocano sul mercato titoli di imprese loro affidate, le banche commerciali hanno a disposizione informazioni privilegiate sulle condizioni finanziarie di queste e dunque possono essere meglio attrezzate per valutare la rischiosità dellinvestimento. In base al principio di trasparenza, le autorità competenti dovrebbero verificare e rendere pubblica leventuale esposizione della banca verso limpresa. Gli investitori sarebbero così liberi di valutare se è più rilevante leffetto negativo del potenziale conflitto dinteresse, oppure quello positivo della migliore capacità di certificazione.