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Autore: Alessandro Lanza Pagina 9 di 11

lanza Direttore della Fondazione Eni Enrico Mattei, ha conseguito il Ph.D in Economics presso l’University College of London. È stato Chief Economist dell’Eni, amministratore delegato di Eni Corporate University e Principal Administrator dell’International Energy Agency (Energy and Environment Division). È stato consigliere di amministrazione dell’ENEA in rappresentanza del ministero dello Sviluppo economico. Autore di molte pubblicazioni su temi legati ad energia e ambiente è stato anche Autore principale (Lead Author) per il Third Assessment Report ed il Fifth Assessment Report per conto del IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change). Docente all’Università Luiss e alla Luiss Business School. Membro dell’Editorial Board de lavoce.info. Socio Fondatore dell’Associazione Italiana degli Economisti dell’Ambiente e delle Risorse Naturali e della Società Italiana per le Scienze del Clima (SISC).

Stop alla CO2, purché non sia passeggero

Nel 2014 le emissioni mondiali di anidride carbonica non sono aumentate. È una buona notizia. Ma la riduzione va analizzata bene, per capire se si tratta di una promettente modifica strutturale o di una semplice variazione congiunturale. Le prospettive per il summit di Parigi.      

Prezzo del petrolio: non decide solo l’Opec

I repentini cambiamenti nel prezzo del petrolio hanno riportato l’attenzione alle politiche dell’Opec. L’organizzazione dei paesi esportatori ha certamente perso visione e coesione. Benché resti comunque uno dei protagonisti del mercato, ci sono oggi molti altri attori. E non tutti comprimari.

Cina e Usa fulminati dal clima sulla via di Pechino

A sorpresa è arrivata l’intesa Usa-Cina sulla riduzione delle emissioni, con il gigante asiatico che per la prima volta accetta il principio di limitare le proprie. Crescono così le possibilità di un vero accordo globale sul clima. Ma alle parole devono seguire i fatti, soprattutto a Occidente.

Sul clima l’Europa rinuncia alle grandi ambizioni

Il Consiglio europeo ha approvato i nuovi obiettivi su clima ed energia per il 2030. Potevano essere sicuramente più ambiziosi. In due casi gli obblighi sono solo comunitari e non nazionali. La necessità di un voto unanime ha prodotto un compromesso dettato dagli interessi dei singoli Stati.

Il prezzo del petrolio e il califfo contrabbandiere

Il prezzo del petrolio cala nonostante i vari focolai di crisi in Medio Oriente. L’Isis, per ora, non ha interesse a distruggere gli impianti perché ottiene finanziamenti importanti dal contrabbando di greggio. E la domanda è debole, mentre il Nord America si avvia verso l’autosufficienza.

Enea: è davvero il momento della svolta?

Il senso della nomina di Federico Testa commissario straordinario dell’Enea apparirà più chiaro entro la fine dell’anno. Perché non si capisce bene con quali criteri sia stato scelto. Docente universitario, ex deputato Pd con incarichi di partito, saprà e vorrà far voltare pagina all’Agenzia?

TERREMOTO. E AUMENTA IL CARBURANTE

Per raccogliere i primi 500 milioni da destinare quest’anno alle aree terremotate dell’Emilia il governo ha deciso un incremento dell’accisa sui carburanti, il quinto dal 2000 a oggi. Una scelta adeguata? Intanto, i conti potrebbero non tornare perché i consumi di benzina e gasolio saranno presumibilmente inferiori a quelli dallÂ’anno passato. E forse andrebbe evitato un intervento che tocchi anche il trasporto merci, per non creare inflazione da costi. Parte del carico avrebbe potuto gravare su altri tributi, come quelli su sigarette o lotterie.

IL GHIACCIO, L’AUTOCRATE E ALTRI DESTINI

Il freddo affligge tutta Europa. Ma in Italia le preoccupazioni sono maggiori a causa della scarsa disponibilità di gas naturale. Per ragioni di politica interna, la Russia ha infatti ridotto le esportazioni. Un guaio per il nostro paese, cronicamente dipendente dall’estero per gli idrocarburi e che utilizza il gas per produrre i due terzi della propria energia elettrica. Torniamo così a parlare dei rigassificatori, spesso con troppa superficialità. Invece servirebbe una Conferenza nazionale sull’energia, per affrontare i diversi temi senza la pressione dell’emergenza.

COSÃŒ L’EUROPA HA SALVATO DURBAN

Un successo o un fallimento la conferenza di Durban sui cambiamenti climatici? Il giudizio dipende molto dalle aspettative che si erano riposte nell’incontro. Un atteggiamento realistico porta a sottolineare il ruolo attivo dell’Unione Europea in una negoziazione che resta complessa per diversi motivi. E a considerare positivo il fatto che sia riuscita a far accettare ai grandi emettitori come Usa, Cina e India un accordo globale legalmente vincolante legato al nuovo Kyoto. Non si è ancora salvato il pianeta, ma probabilmente si è salvato almeno il negoziato.

PAROLE, BIT, PAROLE

A metà dicembre 2010 su Science sono apparsi i primi risultati del progetto di digitalizzazione dei volumi presenti nelle biblioteche pubbliche di vari paesi del mondo, realizzato in collaborazione con Google. L’iniziativa ha molteplici ambiti di applicazione. Permette infatti di studiare i tempi di ingresso e la diffusione nella letteratura di ogni genere di parola. E può fornire interessanti spunti di riflessione e di analisi sulla nostra società. Perché l’uso delle parole rispecchia l’attenzione e l’urgenza che un determinato problema riveste in un dato momento storico.

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