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Autore: Alessandro Rosina Pagina 2 di 6

rosina Alessandro Rosina è professore ordinario di Demografia e Statistica sociale alla Facoltà di Economia dell'Università Cattolica di Milano, dove dirige il “Dipartimento di Scienze statistiche” e il “Center for Applied Statistics in Business and Economics". E’ stato membro del Consiglio direttivo della “Società Italiana di Statistica”, della ”Associazione Italiana per gli Studi sulla Popolazione” e redattore capo della rivista “Popolazione e storia”. E’ attualmente presidente dell’associazione Innovarexincludere e coordina la realizzazione dell’indagine “Rapporto giovani” promossa dall’Istituto Toniolo.

Son (quasi) tutte vuote le culle d’Italia

Mentre aumenta lo squilibrio tra popolazione vecchia e giovane, i programmi elettorali sono pieni di promesse per le famiglie. Misure spesso condivisibili, ma si dovranno trovare le risorse per attuarle. Bisogna pensare a chi ha tra i 25 e i 34 anni.

Crisi delle nascite, un macigno sul nostro futuro

Politiche che aiutino le famiglie a realizzare i propri obiettivi di vita dovrebbero diventare la priorità. E non solo per frenare la denatalità, ma anche per ridurre le diseguaglianze e per una più solida crescita economica. Il buon esempio della Francia.

Ma la disoccupazione giovanile non è un inganno

Chi contesta il tasso di disoccupazione giovanile conclude anche che il problema vero è la fascia 25-34 anni. Su cui dovrebbero concentrarsi le politiche pubbliche. La questione però non è anagrafica, riguarda invece alcuni passaggi cruciali.

Fragilità di un paese demograficamente sbilanciato

In Italia si registrano ormai più morti che nascite. Con una popolazione che invecchia, senza gli immigrati lo sbilanciamento sarebbe più accentuato. Un miglior equilibrio demografico passa dalle opportunità nel mercato del lavoro per giovani e donne.

Se anche l’aspettativa di vita fatica a crescere

Dopo i grandi progressi del secolo scorso, per alzare ancora l’aspettativa di vita è necessario guadagnare anni in età sempre più avanzata. Ma anche rispetto a questo obiettivo si registra in Italia un aumento delle disuguaglianze sociali e territoriali.

Aumentano le nozze, ma aspettiamo a festeggiare

L’aumento dei matrimoni è un segnale incoraggiante, soprattutto in confronto a quanto accaduto negli anni scorsi. Ma perché possa dare un vero impulso di vitalità al paese, si devono potenziare gli strumenti a favore dell’autonomia delle nuove generazioni e di solido accesso al mondo del lavoro.

Lezione inglese sul voto dei giovani

Il voto degli elettori più anziani è stato determinante per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Ma a sopportarne le conseguenze saranno soprattutto i giovani, che in prevalenza volevano rimanere nella Ue. Come dare più peso al voto delle giovani generazioni e il problema dell’astensione.

Perché dobbiamo preoccuparci della crisi demografica

Il declino demografico non è solo una questione di calo della popolazione. È soprattutto un problema di squilibri tra generazioni, con implicazioni sociali ed economiche. Favorire la ripresa delle nascite non basta. Per salvaguardare il nostro benessere futuro, è necessario agire in tre direzioni.

Riecco il bonus bebè, un’arma spuntata per la natalità

Torna di attualità il bonus bebè. Ma la misura non favorisce la natalità, è uno strumento contro il rischio povertà delle famiglie con figli. Per garantire alle giovani generazioni le sicurezze di cui hanno bisogno prima di avventurarsi nella genitorialità, servono altri e più stabili interventi.

La crescita demografica perduta

L’Italia ha attraversato varie fasi di crescita della popolazione nel secondo dopoguerra. Per la prima volta nel 2015 si è registrato un declino. Lieve di per sé, ma preoccupa il fatto che i dati reali sono sensibilmente peggiori rispetto alle previsioni. Perché è un errore ignorare la demografia.

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