Sky fattura quasi il 25 per cento delle risorse televisive nazionali. Nell’offerta a pagamento, dove è monopolista, cresce con tassi tre-quattro volte superiori a quelli della pubblicità, per non parlare del canone. E l’Italia è stata negli ultimi anni uno dei mercati più dinamici e innovativi in Europa. Ma il disegno di legge Gentiloni non se ne occupa. Duopolio e distorsioni del mercato pubblicitario televisivo rimangono la causa di tutti i problemi di pluralismo. Da risolvere con un limite ex ante che non esiste in nessuna normativa europea.