La valutazione degli insegnanti è una questione su cui si sono cimentate le tante riforme della scuola succedutesi negli anni. Anche l’ultima versione non sarà di facile applicazione. Perché non si concede mai il tempo per imparare dall’esperienza.
Autore: Carlo Dell'Aringa
Si è laureato in Scienze politiche presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, ottenendo poi un dottorato in Economia al Linacre College di Oxford, nel 1970. Nel 1981 e 1982 è professore straordinario di Economia Politica presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Ferrara. Dal 1982 è professore di Economia politica presso la Facoltà di Economia e Commercio della Cattolica. Dal 1995 al 2000 è stato presidente dell'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN). Dal 2001 al 2004 è stato commissario straordinario dell'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (ISFOL).
È stato uno degli estensori del Libro Bianco sul mercato del lavoro in Italia.
Eletto nel 2013 alla Camera dei deputati nelle fila del Partito democratico è stato nominato Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sotto il Ministro Enrico Giovannini nel Governo Letta. È deputato del PD.
L’esperienza di altri paesi dimostra che per il successo delle politiche attive per il lavoro le risorse finanziarie da sole non bastano. È invece cruciale il “governo” dei Cpi. In Italia potrebbe essere un organismo nazionale controllato dalle regioni.
L’accordo tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil è stato definitivamente firmato. Contiene novità importanti su busta paga, contrattazione e politiche del lavoro. Ma il rinnovato clima di collaborazione dovrà fare i conti con un quadro politico mutato.
Governo e sindacati hanno trovato l’accordo sull’aumento di 85 euro mensili da concedere ai pubblici dipendenti nel triennio 2016-2018. Ma non per questo la firma è dietro l’angolo. Perché le questioni da definire sono tante, specie sulla parte normativa.
Come cambieranno i contratti nazionali di lavoro *
Di Carlo Dell'Aringa
il 21/01/2016
in Commenti e repliche
Federmeccanica ha fatto una proposta molto innovativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Ha proposto la trasformazione dei “minimi tabellari”, cioè dei salari minimi che vengono fissati per ciascuno dei livelli di inquadramento dei lavoratori, in “minimi di garanzia”.
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