I consumi delle famiglie italiane proseguono il lento recupero post-Covid. Ma le scelte dei consumatori portano a una forte ricomposizione a favore dei servizi e a scapito di beni e industria. A soffrire, in particolare, gli alimentari consumati in casa.
Autore: Ciro Rapacciuolo
Senior Economist presso il Centro Studi Confindustria a Roma, è Responsabile per l’area analisi della congiuntura e previsioni del CSC. I suoi principali temi di ricerca riguardano credito e banche, prezzi, materie prime, politica monetaria e tassi di interesse. E’ autore di molte pubblicazioni scientifiche e articoli di carattere economico e ha tenuto presentazioni, conferenze e lezioni in diverse università. Ha conseguito un PhD all’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, un M.Phil. all’Università Pompeu Fabra di Barcellona e un M.Sc. all’Università Federico II di Napoli.
Il risparmio accumulato dalle famiglie nell’ultimo triennio potrebbe aver alimentato la spesa nella seconda parte del 2022. Ora la situazione è cambiata: rincari dell’energia, inflazione e incertezza potrebbero frenare i consumi e favorire la stagnazione.
A partire dal 2021, i prezzi delle commodity energetiche sono progressivamente aumentati. Ne sono colpiti indistintamente tutti i principali paesi europei. Ma in Italia la crisi energetica rischia di produrre danni più gravi rispetto a Francia e Germania.