La protezione del made in Italy è una questione decisamente importante per il sistema industriale italiano. Difficile riuscirci con norme che hanno efficacia solo sul territorio nazionale. Tanto più se non distinguono tra prodotti alimentari e industriali e se per questi ultimi cedono alla tentazione anacronistica di ricercare quelli esclusivamente realizzati nel nostro paese. Una soluzione efficace si può trovare solo con accordi multilaterali che stabiliscano una disciplina comune e un riordino generale del coacervo di disposizioni oggi esistenti
Autore: Claudio Dordi
Claudio Dordi. Professore associato di Diritto Internazionale all’università Bocconi, ha trascorso diversi anni nel Sud est Asiatico per dirigere programmi di assistenza tecnica dell’Unione europea ai Governi locali. Dal 2005 al 2017, in Vietnam, ha coordinato il lavoro di oltre 800 esperti nazionali ed internazionali per promuovere l’integrazione del paese Asiatico nell’economia e nel commercio mondiale (adesione al WTO, negoziati ASEAN e negoziato per l’accordo di libero scambio EU-Vietnam). Ora è direttore del programma del Governo statunitense (US Aid) per l’attuazione dell’accordo WTO su Trade Facilitation. È stato visiting professorial fellow alla Georgetown Law School nel 2002 e nel 2003, e ha insegnato in numerose università Americane, Europee ed Asiatiche e ha lavorato come consulente per numerose organizzazioni internazionali (WTO, Banca Mondiale, Fondo Monetario, EU, ASEAN, OCSE ed APEC).