La Busta arancione con le informazioni sulla pensione futura, promessa per settembre 2019, non è mai stata spedita. Sul sito dell’Inps funziona ancora la piattaforma di simulazione, ma c’è il rischio che finisca nel cimitero dei programmi informatici.
Autore: Daniele Fano
Economista e manager, si occupa di conti finanziari nazionali e di problematiche della previdenza e del lavoro. E' stato capo segreteria tecnica del ministro del lavoro Enrico Giovannini e, precedentemente, capo ufficio studi di Pioneer Investments.
C’è stata molta fretta nell’archiviare la Garanzia giovani. Dettata più da un approccio emotivo che da una cultura del monitoraggio e della valutazione. Il bilancio del primo biennio del programma e l’opportunità di un cambiamento di prospettiva. Mentre il numero delle adesioni supera il milione.
Due recenti interventi su La Voce hanno affrontato le incognite del futuro rapporto Stato-Regioni: Massimo Bordignon sul piano generale, Francesco Giubileo con riferimento all’attuazione del Jobs Act e alla creazione di una Agenzia Nazionale del Lavoro.
I primi dati sulle adesioni alla Garanzia giovani segnalano un alto numero di iscrizioni interregionali. I motivi possono essere i più svariati. Ma rimandano una richiesta di scelte politiche coraggiose. Il confronto tra Regioni “preferite” e incidenza dei giovani che non lavorano e non studiano.
L’ipotesi di trasferire il Tfr in busta paga rappresenta una scorciatoia pericolosa riguardo all’obiettivo dichiarato di un sostegno ai consumi delle famiglie. Questa misura aggraverebbe la fiscalità che pesa sulle famiglie stesse e le priverebbe di uno dei pochi strumenti di sostegno al loro risparmio, peraltro caratterizzato, a livello aggregato, da un trend discendente con un impatto negativo sulla nostra stabilità macroeconomica e finanziaria.
Il Governatore della Banca d’Italia si preoccupa per la riduzione della propensione al risparmio nelle classi di reddito più basse. E il rapporto Istat 2010 mette in evidenza l’impatto della crisi sulla disuguaglianza. Nell’Europa dei 15 gli indicatori di disuguaglianza dei redditi sono diminuiti tra il 1995 e il 2000, ma sono aumentati negli ultimi anni. Sulla distribuzione della ricchezza tra paesi, invece, mancano dati significativi dalle economie emergenti e il confronto non ha comunque molto senso se non si specificano gli aspetti distributivi o settoriali.
Giovani greci, la punta dell’iceberg
Di Daniele Fano
il 13/07/2015
in Commenti e repliche
A una settimana dai risultati del referendum greco e con l’ultimo vertice europeo alle spalle, l’unica speranza per uscire dalla crisi in maniera duratura è mettere sul tavolo nuove idee, con l’obiettivo di dare un futuro ai giovani e di sanare gli squilibri macroeconomici all’interno dell’area dell’euro.
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