La proprietà e la gestione familiare incidono sui risultati aziendali. Gli effetti però mutano in modo significativo con la dimensione dell’impresa. Possono essere positivi per gli operatori piccoli, mentre diventano negativi per quelli più grandi.
Autore: Elisa Brodi
Elisa Brodi è consigliere presso il Servizio Regolamentazione e analisi macroprudenziale della Banca d'Italia; in precedenza, ha ricoperto il medesimo incarico presso il Servizio Struttura economica. Si è laureata in Diritto commerciale nell’Università L. Bocconi (2004) ove ha successivamente collaborato svolgendo attività di ricerca e di docenza, in qualità di professore a contratto. Ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca (2009) in Diritto civile presso l’Università degli Studi di Milano e ha ottenuto il titolo di avvocato (2007) nella Corte d’Appello di Milano. Ha collaborato con il Centro di Ricerca in Epistemologia Sperimentale e Applicata dell’Università Vita-Salute San Raffaele, di Milano e ha svolto periodi di studio e ricerca all’estero, presso la Columbia University, la New York University, la University of Pennsylvania e il King’s College London. Dal 2017 è membro del comitato di redazione della Rivista Banca Borsa Titoli di Credito. I suoi principali interessi di ricerca riguardano il diritto commerciale e concorsuale, il diritto civile, l’analisi economica del diritto e la behavioural law and economics.
Nell’ultimo decennio il nostro sistema imprenditoriale ha vissuto diversi cambiamenti, anche normativi. Alcuni tratti peculiari della governance delle società si sono però acuiti. Delineando un contesto poco adatto a raccogliere le sfide attuali.
Dal 2010 gli intermediari godono di una sorta di priorità nel rimborso su prestiti erogati a imprese in crisi. I benefici per l’offerta di credito sono stati evidenti. Restavano alcuni aspetti critici, affrontati ora dalla riforma della legge fallimentare.
Dal pegno non possessorio al patto marciano, le misure adottate nel 2016 hanno contribuito a un sensibile ammodernamento del sistema delle garanzie in Italia. Rendendolo più consono ai mutamenti del processo produttivo. C’è, però, ancora margine per rafforzare gli effetti positivi delle riforme.