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Autore: Fausto Panunzi Pagina 10 di 15

panunzi Ha conseguito il PhD presso il Massachusetts Institute of Technology. Attualmente insegna Economia Politica presso l'Università Bocconi. In precedenza ha insegnato presso l'Università di Bologna, l'Università di Pavia, Lecturer all´University College London, Research Fellow presso IDEI (Toulouse ) e IGIER. Le sue aree di interesse scientifico sono la teoria dell'impresa, finanza d'impresa e teoria dei contratti. Redattore de lavoce.info.

Se la scuola cade a pezzi

Il Ministro Gelmini è stata molto presente nel dibattito pubblico estivo, intervenendo ad esempio sui contrasti tra il Premier Berlusconi e il Presidente della Camera Fini, sui licenziamenti della Fiat o semplicemente parlando della sua vita privata.
Non ha neanche trascurato i suoi doveri di Ministro dell’Istruzione, rassicurando le scuole paritarie che i fondi a loro destinati non sarebbero stati toccati. Ma nulla ha detto e, soprattutto, fatto per l’edilizia scolastica.

Un polpo di genio

Anche i Mondiali, come tutte le cose vissute intensamente, quando arrivano alla fine lasciano un’’emozione che sta tra la gioia e la malinconia. La gioia di vedere Nelson Mandela in campo prima della partita. Questo Mondiale è arrivato in Sud Africa per celebrare Mandela. E’’ impossibile esagerare con i superlativi quando si parla dell’’ex Presidente del Sud Africa.

Non ci resta che il polpo

Siamo ormai arrivati alla semifinali. Oggi Olanda – Uruguay, domani Germania – Spagna. E’ ora di controllare i pronostici fatti dalle diverse istituzioni finanziarie prima dell’’inizio del Mondiale.

Una pace mondiale

Nel film di Oliver Stone, Wall Street, Daryl Hannah (che allora recitava con Michael Douglas e adesso purtroppo con Boldi e Salemme) in una delle scene cult, elenca, tra i suoi desideri, la pace nel mondo. Troppo ambiziosa? Forse no. In un articolo sul Financial Times Gideon Rachman scrive che circa un mese fa, parlando con un esperto diplomatico, espresse le sue preoccupazioni per le crescenti tensioni tra Israele e Iran.

Mai dire dimissioni

Al Mondiale sudafricano, nessuno ha ancora vinto, ma molti hanno già perso. Italia e Inghilterra hanno fallito sul campo. La Fifa nel suo arroccamento contro l’introduzione di qualsiasi tecnologia che possa coadiuvare gli arbitri nelle decisioni su situazioni dubbie. E i risultati si sono visti domenica. Eppure, nessuno dei responsabili dei fallimenti si è dimesso. Non lo hanno fatto i vertici della Figc italiana, né Capello che ha sottoscritto un contratto milionario per allenare gli inglesi. Né tanto meno il capo della Federazione internazionale Blatter.

Sono un ragazzo fortunato

Non avevo voluto prendere impegni per il pomeriggio del 29 giugno, quando pensavo che l’’Italia, vincendo il suo girone, avrebbe giocato il suo ottavo di finale. Poi, dopo il pareggio con la Nuova Zelanda, avevo deciso che il pomeriggio da tenere libero era quello del 28 giugno, credendo che saremmo arrivati solo secondi. Non ho mai dubitato che l’’Italia passasse il turno, dato il girone che aveva.

Italia fuori. E Calderoli nel pallone

Nell’ansia di semplificare, il ministro per la Semplificazione Calderoli ha trovato, immediatamente dopo l’eliminazione dell’Italia ai Mondiali di calcio, la diagnosi e la terapia dei problemi delle nostre squadre: troppi stranieri sui campi italiani e pochi giocatori allevati nei vivai nazionali. In realtà l’esperienza italiana e di altri paesi lo smentisce. I veri problemi del calcio italiano, seri e strutturali, sono gli stadi inadeguati e l’eccessiva dipendenza dei ricavi dalla televisione, aggravati da una mancanza di leadership a livello di Lega e Federazione.

Discussioni accademiche

Dopo il deludente 1-1 con la Nuova Zelanda, ho avuto uno scambio di mail con Peppe, un mio collega economista che lavora a Yale, grande appassionato di calcio. Entrambi eravamo abbacchiati per il futuro dell’’Italia nei Mondiali.

Dopo la caduta del muro

Ai Mondiali le prospettive sono inconsuete, a volte rovesciate rispetto ai punti di vista consueti. Muri che ci sembrano altissimi non lo sono e altri che sottovalutiamo si confermano altissimi.

Chi vincerà i mondiali? Ce lo dice il modello

Chi vincerà i Mondiali? Sono in molti a chiederselo in questi giorni e a fare previsioni. Comprese Jp Morgan, Ubs e Goldman Sachs. Un modello econometrico che utilizza dati tecnici e dati socio-economici indica quale nazionale ha più probabilità di arrivare alla vittoria finale. Le più accreditate sono la Spagna e l’Inghilterra, possibile outsider l’Olanda. Una previsione confermata anche utilizzando una diversa tecnica, l’analisi fattoriale. Per l’Italia invece le chance di vittoria sono davvero esigue.

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