Si riaffaccia sui mercati il rischio-paese, confermato dalla pessima situazione economica e finanziaria di numerosi stati. In Italia è visto come un limite all’attuazione di una politica economica espansiva. E la questione torna a essere quella di garantire la sostenibilità del debito in maniera credibile. La strada migliore è un’azione volta a innalzare il tasso di crescita del prodotto. Se la crescita non ripartirà , anche gli equilibri del nostro bilancio pubblico resteranno fragili, obbligando il governo a politiche di carattere quasi punitivo nelle fasi basse del ciclo.
È laureato in Bocconi in Discipline Economiche e Sociali. È partner di Ref Ricerche, istituto indipendente con sede a Milano, specializzato nei temi dell’analisi economica. Attualmente dirige la sezione di analisi della congiuntura economica. Ha diretto numerosi progetti per imprese e associazioni di categoria. Svolge attività di consulenza presso le principali sedi istituzionali, e per conto di alcune delle principali associazioni sindacali e datoriali. Ha pubblicato articoli su temi di economia e politica del lavoro, salari e inflazione, della posizione competitiva dei principali paesi industrializzati e delle politiche di bilancio. Ha svolto attività di insegnamento e seminariale presso diverse università .