Le differenze del costo della vita tra Nord e Sud Italia sono fra le più alte al mondo. Perché allora non si verifica un esodo verso il Meridione dei dipendenti pubblici? Perché bisogna considerare anche la qualità dei servizi e le opportunità di lavoro.
Autore: Federico Perali
Professore ordinario di politica economica all'Università degli Studi di Verona
Il Rei dovrebbe mettere in moto un percorso integrato di riabilitazione sociale e di inclusione lavorativa delle persone in difficoltà. Si dovrebbe così creare un welfare di comunità focalizzato sulle reti di prossimità e l’accumulo di capitale sociale.
Così com’è disegnato, l’Isee non è adeguato a identificare chi è povero. E ciò ha inevitabili conseguenze sulla platea dei beneficiari del reddito di inclusione. La mappa delle famiglie in condizioni di disagio è più ampia delle previsioni del governo.
Il comune di Castelnuovo del Garda e l’università di Verona hanno avviato un progetto per un Isee più efficiente. La sperimentazione a livello locale consente alcune considerazioni anche sul progetto di riforma dell’indicatore presentato dal Governo. Franchigie e scale di equivalenza.
In controtendenza con quanto accade nel resto d’Europa e in Nord America, in Italia le separazioni continuano ad aumentare. Il fenomeno dipende anche dalle difficoltà dei giudici nel determinare gli assegni di mantenimento, formalmente a tutela del benessere dei figli. Un passo in avanti può essere l’utilizzo delle scale di equivalenza, una misura semplice e in grado di garantire una soluzione ragionevole al problema. Si tratterebbe di un adeguamento normativo praticamente a costo zero, in grado però di favorire una maggiore equità tra generazioni e generi.