L’esperienza del Colorado mostra che la legalizzazione delle droghe leggere non comporta aumenti di spesa sanitaria. Diminuiscono, invece, i furti e in generale le risorse impiegate per reprimere il fenomeno. Senza contare gli introiti fiscali per le casse dello Stato.
Autore: Ferdinando Ofria
Docente di “Politica Economica” all’Università di Messina, ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Economia e Politica dello Sviluppo all’Università Federico II di Napoli. Ha insegnato Economia Politica all’Università di Roma Tre. Si occupa di sviluppo economico, con particolare riferimento all’analisi delle cause dei divari di produttività tra Centro-Nord e Mezzogiorno d’Italia.
La legalizzazione del mercato delle droghe leggere determinerebbe benefici netti consistenti per le casse dello Stato. Non solo per il maggior gettito. Una volta divenute legali, queste attività entrerebbero nel Pil, contribuendo a migliorare gli indicatori di stabilità del nostro paese.
La confisca dei beni di proprietà mafiosa costituisce uno strumento giudiziario decisivo nella lotta contro la criminalità organizzata. Sono soprattutto gli immobili a essere sottoposti al provvedimento. La regione più interessata è la Sicilia, ma confische si registrano anche in Lombardia. Il legislatore è già intervenuto per cercare di ridurre i tempi tra il sequestro e la destinazione del bene al comune o allo Stato. Ora si dovrebbe rivedere la norma per meglio tutelare i terzi in buona fede e per prevedere norme-paracadute più efficaci per le aziende in fase di sequestro.