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Autore: Piero David Pagina 1 di 2

Schermata 2014-04-23 alle 18.49.38Piero David è ricercatore in Economia Applicata presso l'ISMED-CNR e Ph.D in Economia ed Istituzioni, specializzato in pianificazione territoriale e politiche regionali, in particolare in aree in ritardo di sviluppo. Svolge inoltre attività di consulenza con enti pubblici e società di servizi in qualità di esperto dei processi di sviluppo locale e programmazione territoriale. È autore di numerose pubblicazioni tra le quali: Next Generation EU e PNRR italiano, Analisi, governance e politiche per la ripresa, Rubbettino (2022).

Comuni, i più colpiti dalla revisione del Pnrr

La proposta di revisione esclude dal Pnrr circa un terzo degli interventi che prevedevano come soggetto attuatore i comuni, che pure avevano ben compreso le straordinarie opportunità di investimento offerte dal Piano. È una scelta con molti rischi.

Cosa cambia con la nuova governance del Pnrr

Sono diverse le modifiche introdotte dal governo sul meccanismo di gestione del Pnrr. Rendono più compatta la catena decisionale e più omogenea la gestione di ambiti, deleghe e risorse. Solleva dubbi l’incertezza sui tempi di attuazione di alcune norme.

Modifiche al Pnrr sì, ma a un patto

Il Pnrr non è un maxi-ristoro per i paesi colpiti dal Covid. È lo strumento operativo per realizzare il Next Generation EU. Modifiche sono possibili, ma all’interno di una cornice che rafforzi l’Europa. Solo così si possono affrontare le grandi sfide.

Una congiuntura negativa non basta per cambiare il Pnrr

I recenti sviluppi del contesto economico internazionale hanno spinto alcuni osservatori a suggerire la modifica del Pnrr. ma l’iter sarebbe lungo e una semplice congiuntura negativa non giustifica una mossa così radicale.

Dalle spin-off accademiche una spinta alla ripartenza

Le risorse del Next Generation EU possono aiutare l’Italia a divenire un’economia efficiente. La premessa è però la creazione di un sistema di ricerca applicata moderno, in grado di attrarre investimenti e competere nei mercati internazionali.

Referendum: il “no” cambia da Nord a Sud

I risultati del referendum costituzionale sono legati più a ragioni politiche e sociali che a valutazioni sul merito della riforma: un segnale importante per le forze politiche. Analisi di un voto disomogeneo territorialmente e socialmente, influenzato dalla condizione occupazionale e reddituale.

Cannabis, quanta paura di una pianta

Il dibattito sulla liberalizzazione della marijuana oggi può basarsi su dati precisi e non su stime, grazie all’esperienza del Colorado. Da quando la sostanza è legale, nello stato americano il consumo non è aumentato, mentre sono cresciute le entrate fiscali. Timori irrazionali che costano cari.

L’equilibrio Nord-Sud si ritrova con l’innovazione

Non servono politiche straordinarie per il Sud, serve invece una visione generale che disegni un percorso di sviluppo equilibrato per l’intero paese. Le regioni meridionali possono assumere una funzione strategica complementare a quella delle Centro-Nord attraverso l’industria dell’innovazione.

Droghe leggere: la legalizzazione è un buon affare

L’esperienza del Colorado mostra che la legalizzazione delle droghe leggere non comporta aumenti di spesa sanitaria. Diminuiscono, invece, i furti e in generale le risorse impiegate per reprimere il fenomeno. Senza contare gli introiti fiscali per le casse dello Stato.

Quel dualismo tra Nord e Sud nel mercato del lavoro

Riuscirà il Jobs Act a migliorare la situazione dell’occupazione nel breve periodo? I dati del mercato del lavoro italiano dopo la crisi evidenziano ancora una volta che il principale problema non è l’articolo 18, ma il dualismo territoriale Nord-Sud. Ed è su questo che bisogna intervenire.

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