Ad agosto la disoccupazione è scesa all’11,2 per cento e l’occupazione è cresciuta, trainata da donne e giovani. Di nuovo ad aumentare sono i contratti precari, mentre l’indeterminato registra un lieve calo. Ambiguo rimane poi il ruolo giocato dal lavoro autonomo.
Autore: Francesco Beraldi
Studente di Economia presso l’Università degli Studi di Torino,
è Allievo presso il Collegio Carlo Alberto, dove si è diplomato con distinction. Ha trascorso un semestre di scambio presso la Lisbon School of Economics and Management e ha preso parte al programma di Research Internship presso il CEMFI – Centre for Monetary and Financial Studies di Madrid. Autore di Neos Magazine e membro del Consiglio direttivo di CEST - Centro per l’Eccellenza e gli Studi Transdisciplinari, ha collaborato con il Quotidiano La Stampa e collabora con la
rivista Quadrante Futuro del Centro di Ricerca “Luigi Einaudi”.
Tra gli obiettivi del Jobs act c’era quello di ridurre la profonda segmentazione per tipologie contrattuali del mercato del lavoro, con i più giovani spesso assunti a tempo determinato. I dati sembrano indicare che i risultati non sono ancora arrivati.