Come si orientano i voti nel conclave prima che si arrivi alla maggioranza necessaria per l’elezione del nuovo Papa? Una tendenza c’è, ma le “conversazioni notturne” azzerano tutto. Gli effetti della “controriforma” di Benedetto XVI, mantenuta da Francesco.
Autore: Gianluigi Vernasca
Gianluigi Vernasca ha conseguito il dottorato in economia politica presso l'Universita' di Pavia ed il PhD in economics alla University of Warwick (UK). Attualmente e' Senior Lecturer presso la University of Essex (UK). Si occupa principalmente di economia pubblica ed economia industriale.
Qual è l’andamento tipico dei voti nel Conclave prima che si raggiunga la maggioranza dei due terzi più uno? In ogni scrutinio le preferenze tendono a convergere sui cardinali che ottengono un numero crescente di voti tra una tornata e l’altra. Gli effetti della “controriforma” di Benedetto XVI.
Nel conclave qual è l’andamento tipico dei voti ricevuti dai vari candidati, prima che si raggiunta la maggioranza dei due terzi più uno? Uno studio statistico mostra che in ogni scrutinio le preferenze tendono a convergere sui cardinali più votati in quello precedente e in particolare su coloro che ottengono un numero crescente di voti tra una tornata e l’altra. E, con un curioso “effetto notte”, al mattino si registra in genere un drastico calo dei consensi per il candidato in testa la sera precedente. Gli effetti della riforma elettorale di Giovanni Paolo II.