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Autore: Gilles Saint-Paul

UN MECCANISMO ANTI-CRISI PER L’EURO *

Il Patto di stabilità e crescita stabilisce che nessun paese membro possa avere un deficit superiore al 3 per cento del Pil, né possa avere un debito pubblico superiore al 60 per cento del Pil. Si tratta però di regole mai applicate seriamente. E la crisi ha fatto il resto. Ricorrere agli Eurobond sarebbe un nuovo grosso sbaglio. Meglio invece un nuovo meccanismo anti-crisi a tre fasi: il Meccanismo europeo di stabilità.

UNA DISCIPLINA UMILE*

Si continua a discutere di crisi e di economisti, anche in Francia o in Inghilterra. E qualcuno mette in dubbio l’utilità di una categoria che non ha saputo prevedere gli ultimi eventi. Sotto accusa anche la formazione, troppo concentrata sulla matematica. Ma il mestiere dell’economista non è fare previsioni. Così come sarebbe disastroso abbandonare un percorso di formazione rigoroso per sostituirlo con un disordinato miscuglio multidisciplinare. L’economia è una disciplina intellettuale che deve essere umile, che cerca di essere utile nella comprensione di un mondo reale estremamente complesso.

Perché ha vinto Sarkozy

L’elettorato francese si è spostato a destra. Ma decisivi per le scelte degli elettori non sono stati i discorsi sui valori, quanto le proposte economiche. Arcaiche quelle della sinistra, che hanno finito con lo spaventare la nuova classe dei proprietari di case. Sbagliato anche l’intento di cancellare la riforma previdenziale del 2003. A tutto ciò Sarkozy ha risposto promettendo il taglio delle tasse di successione. La sinistra deve ora decidere se mantenere una strategia perdente di “sinistra radicale” o competere per un già affollato centro.

Le ragioni dell’opposizione a Bolkestein

La liberalizzazione del commercio incontra spesso forti resistenze. Ne sono un esempio le proteste contro la direttiva Bolkestein. Diversamente da quanto sostiene la teoria economica, se i mercati del lavoro sono segmentati, esiste davvero una classe di lavoratori dell’Ovest penalizzati a causa della concorrenza dei lavoratori dell’Est, che non può ricollocarsi in altre attività. Ecco perché si oppongono alla direttiva i paesi con un’elevata regolamentazione del mercato del lavoro, mentre sono a favore quelli relativamente deregolati.

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