Le differenze normative e fiscali tra stati e la frammentazione industriale sono le cause principali del declino dell’Europa. Per facilitare la creazione di massa critica si dovrebbero sviluppare due programmi d’intervento da condurre simultaneamente.
Autore: Giorgio Moise
Giorgio Moise, laureato in Ingegneria Nucleare al Politecnico di Milano, Master in Ingegneria Nucleare presso l’Université de Montréal, Ph.D. in Management presso la Wharton School. E’ consulente di AUCTUS Capital Partners e membro del Consiglio di Amministrazione di due aziende. Ha lavorato come ingegnere nucleare presso Atomic Energy of Canada, European Director in Arthur D. Little, partner responsabile della divisione Strategy di Accenture in Italia, Corea del Sud e Cina, e Corporate Planner del Gruppo Bracco. Ha avuto come clienti i maggiori gruppi italiani, europei, coreani e cinesi. E’ autore di alcuni articoli di strategia di business pubblicati su riviste italiane ed americane.
La frammentazione dell’industria italiana, un tempo considerata come un fattore positivo di flessibilità, costituisce un ostacolo strutturale alla crescita. L’aggregazione d’imprese complementari è dunque una “medicina” necessaria per il sistema produttivo.