L’elezione di Donald Trump dopo una campagna elettorale incentrata sul ritorno alla politica protezionista ha creato forti preoccupazioni in Brasile. Ma sul piano commerciale la situazione è molto più favorevole di quanto si pensi. I problemi potrebbero venire dalle turbolenze finanziarie.
Autore: Giorgio Trebeschi
Laureato in Economia presso il LIUC, con MSc Finance presso il Birckbeck College (University of London). È Economista senior della Banca d’Italia, dove si è occupato prevalentemente di economia internazionale e di mercati emergenti nel Dipartimento di Economia e Statistica. È attualmente Addetto finanziario presso il Consolato Generale di San Paolo (Brasile), posizione che ha ricoperto anche tra il 2009 e il 2013. È coautore del libro “l’Economia del Brasile” edito dal Mulino.
Domenica 3 ottobre il Brasile elegge il nuovo presidente. Vediamo qual è l’eredità di Lula in tre articoli. Ha controllato l’inflazione e l’economia è cresciuta in gran parte perché l’azione del suo governo ha seguito il solco della precedente amministrazione Cardoso. Diverse, invece, la politica sociale e industriale. L’introduzione della Bolsa Familia ha dato risultati eccellenti in termini distributivi. Lula ha anche dimostrato maggior fiducia nel ruolo dello stato dell’economia, con una politica industriale ambiziosa e non lesinando le risorse per banche e imprese pubbliche.