L’economia italiana è in stallo. Migliorerà grazie all’avvio di reddito di cittadinanza e quota 100? Le stime dicono che l’effetto sui consumi è modesto. E non compensa i costi di spread in rialzo e calo di fiducia innescati dall’annuncio delle due misure.
Autore: Giovanna Labartino
Economista presso il Centro Studi Confindustria, dove si occupa di tematiche relative al mercato del lavoro e alla distribuzione del reddito. Si è laureata in Discipline economiche e sociali presso l'Università Bocconi. Nel 2005 ha conseguito un master in Economics all'Università di Essex e, nel 2010, un Ph.D in Economics presso l'Università Bocconi. È stata post-doc all'Università di Padova. Ha lavorato a lavoce.info come segretaria di redazione, è stata consulente dell'FMI e ricercatrice dell'Irvapp.
I numeri relativi alla povertà in Italia sono preoccupanti, ma il reddito di cittadinanza potrebbe rivelarsi un problema, più che una soluzione. Perché un trasferimento generoso può scoraggiare l’attivazione lavorativa. E favorire il lavoro nero.
“Frutta nelle scuole” è una campagna promossa dall’Unione Europea per favorire una corretta alimentazione. Costa oltre 16 milioni di euro all’anno e coinvolge più di 5mila scuole primarie italiane. Ma mangiare più frutta non basta per combattere l’obesità nei bambini se contemporaneamente non diminuisce il consumo di cibo spazzatura. E secondo uno studio, gli acquisti di merendine e patatine sono scesi solo nella parte di popolazione che è già meno esposta ai problemi di obesità e sovrappeso, mentre sono rimasti invariati per il gruppo a maggiore rischio.