La Commissione europea ha pubblicato un Libro verde che traccia le linee per la costruzione del mercato unico dei capitali. Molta attenzione è dedicata a Pmi, start-up e progetti infrastrutturali a lungo termine. Trascurato, invece, il ruolo degli intermediari e quello delle autorità di vigilanza.
Autore: Giovanni Petrella
Professore ordinario di Economia degli intermediari finanziari presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore (Milano), dove insegna Strumenti derivati, Derivative Securities Pricing e Market Microstructure. L’elenco delle pubblicazioni è disponibile alla pagina web: http://docenti.unicatt.it/ita/giovanni_petrella/
L’aumento di capitale varato pochi giorni fa dal Monte dei Paschi conferma che le operazioni fortemente diluitive possono provocare effetti peculiari sui prezzi e esporre il mercato al rischio di tensioni. Si tratta di fenomeni spiegabili. Ed evitabili, con qualche ritocco alle regole.
Dal 1° novembre 2007 entra in vigore la direttiva Mifid. Per gli Stati membri significa l’abolizione dell’obbligo di concentrazione delle negoziazioni sui mercati regolamentati. Prima conseguenza è la potenziale frammentazione degli scambi su più sedi di esecuzione. Comporta vantaggi e svantaggi e molto dipenderà dal grado di competizione che si genererà tra le diverse sedi. E’ perciò fondamentale che gli operatori dispongano delle informazioni necessarie per poterne valutare la convenienza relativa.