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Autore: Guido de Blasio

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È un economista della Banca d’Italia, attualmente Senior Advisor del Direttore Esecutivo per l’Italia del Fondo Monetario Internazionale. In precedenza si e’ occupato per lo piu’ di transizione green, sviluppo economico, political economy e valutazione delle politiche pubbliche.
Twitter: @guidodeblasio
Homepage: https://sites.google.com/view/guido-de-blasio-homepage/Home

SE PER GLI AVVOCATI NON BASTA IL CODICE DEONTOLOGICO

Evidenze empiriche rigorose, nonché le denunce dei cittadini sugli accadimenti relativi alle cause di separazione e affidamento, suggeriscono che tra gli avvocati siano diffusi i comportamenti in violazione del codice deontologico. Come ciò possa avvenire nonostante l’esistenza di un articolato sistema sanzionatorio e quanto siano diffuse queste pratiche resta oscuro, gettando un’ombra sulle finalità della regolamentazione del mercato dei servizi legali. A fare luce, può contribuire l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, con un’indagine conoscitiva.

QUEL DOPPIO TURNO CHE MIGLIORA LA VITA *

In tempo di governo dei tecnici, i partiti tornano a discutere di riforma del sistema elettorale, spesso mescolando considerazioni sulla bontà di ciascuna particolare formula con calcoli di convenienza. Un’analisi svolta di recente sui comuni italiani mostra però che il sistema a doppio turno comporta una serie di vantaggi rispetto al turno unico. Ad esempio, favorisce la partecipazione elettorale, la rappresentatività negli organismi elettivi, la qualità della compagine di governo, la qualità delle politiche poste in atto.

IL CAPITALE SOCIALE. CHE COS’È E CHE COSA SPIEGA

Il capitale sociale è sempre più spesso invocato come la causa profonda di differenze radicate nei comportamenti e nel livello di benessere di popolazioni e gruppi diversi. Per  esempio, in Italia si spiega il ritardo economico del Sud anche con una sua carenza. Se il termine ha avuto successo, rimane però una grande ambiguità sul suo significato. Ora il libro “Il capitale sociale. Che cos’è e che cosa spiega”, a cura di Guido de Blasio e Paolo Sestito, cerca di fare chiarezza, dando voce a punti di vista diversi.

CALMA PIATTA NELL’INDOTTO *

Molti ritengono che l’industrializzazione sia fondamentale per garantire lo sviluppo economico delle aree depresse. Tuttavia, uno studio recente dimostra che nel nostro paese l’effetto di indotto sull’economia locale dell’espansione del settore manifatturiero è nullo. Perché? Tre le possibili spiegazioni. Una vale per l’Italia intera, la seconda riguarda essenzialmente il Mezzogiorno. La terza offre una lettura per il Centro-Nord.

SE IL PICCOLO COMUNE HA TROPPI CONSIGLIERI

La Finanziaria per il 2010 aveva previsto una sensibile riduzione del numero di assessori e di consiglieri comunali. Poi il provvedimento è stato ritirato. Ma qual è l’effetto di tanti politici locali sulla finanza pubblica e lo sviluppo territoriale? Al crescere del numero di assessori e consiglieri si ha una ricomposizione delle spese correnti a favore di quelle per il personale, una minore autonomia impositiva e una qualità inferiore dell’offerta di beni pubblici, approssimata in base alle scelte di residenza degli individui.

AFFIDO CONDIVISO: FA BENE A FIGLI E SOCIETA’ *

Ogni anno in Italia un numero rilevante di bambini e ragazzi è coinvolto nella dissoluzione del proprio nucleo familiare. La legge 54 del 2006 ha stabilito che la modalità ordinaria di affido dei minori fosse quella della condivisione tra i due genitori. Due recenti lavori econometrici riferiti agli Stati Uniti mostrano che si è trattato di un provvedimento lungimirante. Ha effetti positivi sull’andamento scolastico dei figli dei separati e più in generale sugli incentivi alle coppie affinché stabilizzino la loro relazione attraverso il matrimonio.

E LA PERIFERIA DIVENTA ZONA FRANCA *

Previste dalla Finanziaria per il 2008, le Zone franche urbane possono essere istituite in tutto il territorio nazionale, in aree urbane con non più di 30mila abitanti. Comportano una serie di sgravi fiscali e agevolazioni per le piccole e micro-imprese. Perché abbiano successo è necessario che gli stanziamenti abbiano un orizzonte temporale pluriennale. I criteri di individuazione devono essere trasparenti e basati su indicatori oggettivi di degrado urbano. Per la valutazione della loro efficacia serve un impegno alla raccolta di informazioni.

Incentivi utili. Ma non troppo

Prima del riordino delle leggi di incentivazione sarebbe utile chiedersi quanto siano efficaci quelle esistenti. Uno studio sugli effetti della legge 488 del 1992 e l’indagine Banca d’Italia sugli investimenti delle imprese industriali mostrano che il beneficio di stimolo agli investimenti, pur maggiore per le aziende meridionali, è modesto in rapporto alle risorse impiegate. Per le imprese del Sud gli investimenti addizionali non raggiungono il 30 per cento dei fondi distribuiti e sono circa il 10 per cento per quelle del Centro-Nord.

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