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Autore: Desk Pagina 116 di 195

Il desk de lavoce.info è composto da ragazzi e ragazze che si occupano della gestione operativa del sito internet e dei social network e delle attività redazionali e di assistenza alla ricerca. Inoltre, sono curati dal desk il podcast e le rubriche del fact checking, de "La parola ai grafici" e de "La parola ai numeri".

LETTERA APERTA AI LEADER EUROPEI

La crisi dell’Eurozona è giunta al suo apice. Questo testo è una lettera aperta ai leader europei per esortarli a prendere provvedimenti decisivi nel vertice di Bruxelles di questa settimana. Decidere ancora una volta di non decidere potrebbe rappresentare la fine dell’Eurozona così come l’abbiamo conosciuta finora. Il testo di questo appello con numerose firme di economisti europei è pubblicato anche su Vox, Nada es Gratis e Me Judice.

L’IMPOSTA DI BOLLO SUI CONTI TITOLI

Il grafico mostra il gettito derivante dall’aumento dell’imposta di bollo sui conti titoli, portata a 120 euro per i depositi sotto i 50 mila euro ed a 380 euro sopra i 50 mila.
Nel 2011 e nel 2012 sosterrà da sola quasi l’intero onere della manovra e nel 2013 vi contribuirà per oltre un sesto raccogliendo la cifra record di oltre 3,6 miliardi. Si tratta di una vera e propria tassa patrimoniale sulla ricchezza mobiliare.
Secondo l’Abi il numero di conti correnti è circa 40 milioni e il 26 per cento dei correntisti, secondo l’Eurisko, ha un conto titoli.

UNA LETTERA DEL COMMISSARIO GOVERNATIVO SUL PALAZZO DEL CINEMA *

L’articolo del professor Francesco Giavazzi ospitato su lavoce.info ricostruisce in maniera ampia e dettagliata l’intera vicenda del Nuovo Palazzo del Cinema e dei Congressi del Lido di Venezia. Purtroppo la ricostruzione è anche viziata da una serie di inesattezze e imprecisioni che impongono qualche replica: non fosse altro che per la riconosciuta autorevolezza dell’autore dell’articolo.

I PUNTI CONTROVERSI

Per semplicità espositiva, riporto tra virgolette le affermazioni del prof. Giavazzi che ritengo prive di fondamento e a ciascuna associo la mia replica, scusandomi per la pedanteria.

1. “Nel 2006 il Governo si impegnò a cofinanziare l’opera nell’ambito delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia con un contributo di circa 40 milioni”.
La realizzazione del Nuovo Palazzo del Cinema e dei Congressi venne dichiarata “grande evento”, insieme ad un’altra serie di opere, solo con l’emanazione del decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 23 novembre 2007 e il contributo dello Stato venne determinato in 20 milioni.

2. “Il comune di Venezia acquistò il vecchio ospedale del Lido sotto la regìa del commissario”.
L’acquisto fu effettuato l’1 dicembre 2008 dal comune in perfetta solitudine e il commissario delegato non ha potuto svolgere alcuna regìa essendo stato nominato successivamente all’acquisto (con ordinanza del presidente del Consiglio n. 3746 del 12 marzo 2009).

3. “La gara per la vendita dell’ospedale al mare fu indetta con tempi brevissimi, meno di tre mesi, in modo da rendere pressoché impossibile la partecipazione di grandi gruppi immobiliari esteri”.
La gara è stata preceduta da una sollecitazione di manifestazioni di interesse, pubblicata sui principali quotidiani nazionali, alla quale hanno dato risposta 11 soggetti, anche non nazionali.

4. “Del prezzo di vendita 32 milioni sarebbero andati alla Ulss”.
La somma destinata alla Ulss è pari al prezzo d’acquisto dell’Ospedale al mare da parte del comune: 27 milioni.

5. È un “errore procedurale che esista un commissario senza che vi sia nessun motivo di emergenza”.
Non si tratta di un errore procedurale. La dichiarazione di “grande evento” e la conseguente nomina del commissario sono intervenute nel pieno rispetto di una legge dello Stato, vigente allora come ora (comma 5, art. 5 bis, del decreto legge 7 settembre 2001 n. 343 convertito nella legge 9 novembre 2001 n. 401), che consente di fare l’una cosa e l’altra, in analogia a quanto accade per le emergenze di protezione civile.

6. È un “errore procedurale che al commissario vengono accordati pieni poteri su tutto il Lido”.
I poteri del commissario si riferiscono ai soli interventi che abbiano una connessione funzionale, ambientale, urbanistica o territoriale con il programma di riqualificazione dell’isola del Lido, oggetto dell’intesa tra Stato, Regione e Comune intervenuta nel 2007. La connessione è stabilita dalla Conferenza di servizi, alla quale partecipano tulle le amministrazioni pubbliche interessate.

7. È un “errore procedurale la distrazione di risorse Ulss per finalità non sanitarie”.
Non c’è stata alcuna distrazione. Le risorse Ulss sono unicamente quelle costituite dai proventi derivanti dalla vendita dell’ex Ospedale al mare al comune (27 milioni) e la Ulss non potrà usarle altro che per i propri scopi istituzionali. Le restanti risorse costituiscono il risultato della mutata destinazione d’uso e della conseguente valorizzazione di un bene ora di proprietà del comune che ne potrà disporre unicamente per la realizzazione del Palazzo del Cinema.

8. “Il sindaco di Venezia si è sempre opposto”
Tutte le decisioni sono state prese dalla Conferenza di servizi con il voto favorevole di tutte le amministrazioni pubbliche competenti, compreso il comune di Venezia.

9. “Non prima di aver speso 37 milioni si sono scoperti nel sottosuolo dell’area rifiuti in amianto”.
In realtà i rifiuti si sono scoperti prima di aver speso 37 milioni e anzi parte di questa somma (circa 17 milioni) è stata spesa proprio per rimuovere in sicurezza le terre di cantiere contenenti amianto. Le restanti somme sono state spese per il progetto originario.

10. “L’importo inizialmente previsto era di 100 milioni di euro”.
Il costo del progetto esecutivo generale approvato nel 2008 era pari a 136 milioni di euro (ovviamente senza considerare i maggiori costi derivanti dalla presenza dell’amianto). L’intervento commissariale, resosi necessario per l’indisponibilità dell’intera somma prevista, si è rivolto a ridurre il costo dell’opera a circa 100 milioni di euro, compresi 17 milioni per la rimozione dell’amianto, corrispondenti alle somme disponibili.

11. “Invece che un grande palazzo del cinema, verrà costruita una sala cinematografica”.
In realtà l’opera, già nella sua originaria configurazione, non era solo palazzo del cinema ma anche dei congressi, dove per congressi era da intendersi tutto ciò che sarebbe servito a dare all’opera una funzionalità correlata non solo alla mostra d’arte cinematografica ma anche a tutte quelle attività complementari anche per lo sviluppo del Lido che erano alla base dell’intesa di partenza tra lo Stato, la Regione e il Comune e che ora ci si propone di soddisfare in maniera ancora più decisa e proficua. Non sarà quindi una “sala cinematografica” ma un luogo capace di concorrere alla rivitalizzazione dell’intera area, a partire proprio dalla riqualificazione e dallo sviluppo della mostra d’arte cinematografica del Lido e di tutte le attività necessarie a farne un punto di riferimento mondiale di indiscutibile prestigio.

12. “La Sacaim, aggiudicataria dei lavori, ha chiesto al commissario un risarcimento di 50 milioni di euro”.
Dalla Sacaim non è mai pervenuta al commissario alcuna richiesta di risarcimento. Comunque, se mai dovesse pervenire una richiesta, chiedere non significa ottenere: e tra i due termini corre un mare di valutazioni che non mancheranno di essere svolte.

13. “La costruzione di due grandi torri nell’area della Favorita è stata abbandonata per ragioni aeroportuali”.
I vincoli aeroportuali non hanno mai riguardato l’area della Favorita, ma un’altra area del complesso ospedaliero e quest’area è stata venduta.

14. “Per l’acquisto del bel parco della Favorita il commissario ha fissato un prezzo, 20 milioni, che Est Capital ha ritenuto troppo elevato”.
“Il bel parco della Favorita” non è un parco ma un’area di verde spontaneo caratterizzato dalla presenza di strutture fatiscenti e non oggetto di pubblica fruizione. Per la sua vendita sono state espletate ben tre aste, andate tutte deserte per l’assenza di offerte. Una successiva sollecitazione di manifestazione d’interesse ha prodotto tre proposte (rispettivamente di 10 milioni, 8 milioni e 1 euro) ritenute inadeguate.

15. “Non si costruirà alcun Palazzo del Cinema”.
Non si costruirà quel Palazzo del Cinema, la cui realizzazione si è rivelata economicamente insostenibile (per effetto dell’incremento di costi per l’amianto e della mancata vendita dell’area della favorita: 37 milioni in totale). In luogo di quel Palazzo del Cinema se ne farà un altro che dovrà insieme soddisfare le esigenze della mostra del cinema e costituire elemento di forte e nuovo richiamo per il Lido.

16. “L’area dell’ospedale venduta è di circa 70mila metri quadrati”.
La superficie lorda di pavimento realizzabile è di 49mila metri quadrati. Giuste o sbagliate che siano sul piano metodologico, tutte le valutazioni costruite sulla base delle dimensioni dell’area risentono di un evidente ed oggettivo limite di fondo e sono quindi inappropriate.
Qui mi fermo, non senza porre io, a mia volta, un interrogativo finale: non era forse il caso di rivolgersi direttamente alla fonte per avere informazioni e dati sicuri, invece di fidarsi di qualche notizia di seconda mano e di ritenerla sufficiente per farsi e per esprimere un’opinione?

* Vincenzo Spaziante è funzionario alla Protezione Civile. È Commissario per la realizzazione del nuovo Palazzo del Cinema di Venezia.

TORNARE A CRESCERE, UN OBBLIGO PER L’ITALIA

La malattia del nostro paese è la bassa crescita. È questo ciò che rende l’Italia vulnerabile alla crisi del debito pubblico. Il governo dovrebbe perciò agire contemporaneamente su due piani: precisare quali misure di aggiustamento intende adottare da qui alla fine della legislatura per rispettare gli impegni presi senza rimandarle ai posteri; e indicare un’agenda di riforme strutturali a costo zero per le casse dello Stato che ci mettano nelle condizioni di tornare a crescere nei prossimi dieci anni. Noi continueremo a offrire il nostro contributo costruttivo aggiornando le proposte già su questo sito e formulandone di nuove.

IMPOSTA DI SUCCESSIONE

 

LA SOGLIA DEL 50+1

 

Uomini sull’orlo di una crisi di nervi

Da quando a seggi chiusi si è chiuso il primo turno
Col botto di Giuliano,  la botta su Letizia
Smaltita la bevuta e il brindisi notturno 
Riletti ancora i dati, passata la notizia

Entriam nel gran finale, di ben quindici giorni
Due settimane piene, e poi di nuovo ai seggi
In cui i due candidati, volando come storni
Percorron la città tra vie, piazze e parcheggi

Ti chiedi che farà il Sindaco Moratti
Per risalir la china vincendo la volata
Un cambio di registro, o i giochi sono fatti
Mutar toni e argomenti, voltare la frittata

E invece tutti avanti a dire la più grossa
Giuliano è l’Anticristo, è il principe dei rom
Gli zingari ed i negri son pronti alla riscossa
e ci fermiamo qui, siam gente di bon ton

che tanto c’è l’Umberto, aduso al parlar chiaro
che vuol riconquistare il cuore della valle
e grida un poco rauco, più netto di uno sparo 
che quello è tutto matto, non ci tagliam le palle

Poi passano al programma, le cose che faremo
coi Ministeri pronti per i trasferimenti
Ma grida l’Alemanno, guardate, nun ce semo
E i Ministeri scalano a due Dipartimenti

Togliamo l’Ecopass, le multe toglieremo
Tagliamo anche le tasse, viaggiamo più veloci
Scusate ma mi state prendendo un po’ per scemo?
Letizia, l’Ecopass l’ha messo li il tuo Croci!

Ma stan dimenticando di darci un argomento
Per cui sora Letizia sarebbe un buon affare
Perché tenerla ancora dopo il suo fallimento
Perché una ripetente dovrebbe  migliorare?

E rischiano qualcosa che non avean previsto
Che anche chi li vota, passando sotto il Duomo
Realizzi che Giuliano non sembra un Antricristo
E che tutto sommato è proprio un galantuomo.

Potemkin

TAGLI O MINORI SPESE? QUESTO È IL DILEMMA

“Dentro questo documento c’è scritto […] che negli anni 2012, 2013, 2014 il settore dell’istruzione […] darà al risanamento pubblico del nostro paese, ognuno di questi anni, quattro miliardi il primo anno, quattro miliardi e mezzo il secondo, quattro miliardi e mezzo il terzo anno. Vuol dire che in tre anni, dai tagli che già ci sono stati, verrano alla pubblica istruzione italiana aggiunti quattro e mezzo per tre, basta fare i conti. Una cifra che è vicina, appunto, ai 13 miliardi e mezzo.” Enrico Letta, deputato e vicesegretario del Partito Democratico nel corso di una puntata di Ballarò.

La tabella che segue è quella mostrata in diretta dall’On. Letta durante la trasmissione. Le cifre alle quali si fa riferimento sono nella categoria “Innovazione e Capitale Umano” alla voce “minori spese”, e mostrano una progressione da 1.293 milioni a 4.561 milioni di euro.

L’On. Letta confonde tagli con minori spese. Cosa sono le minori spese? Quando vengono decisi dei tagli su una voce di spesa annuale, questi comportano in prospettiva minori spese negli anni successivi. Se, ad esempio, decideste di interrompere un abbonamento di lunga data ad un giornale che vi costava 300 euro l’anno, allora l’anno prossimo e ciascuno degli anni successivi avrete minori spese per 300 euro. Le cifre riportate nel PNR indicano quindi i risparmi attesi in conseguenza ai tagli sulla spesa: minori spese appunto, non nuovi tagli.  È da sottolineare che per gli anni dal 2012 al 2014 di tagli non ne siano previsti. Quelli fino al 2012, inoltre, erano stati stabiliti da tempo.
Nel presentare i risparmi di spesa, infatti, il documento rimanda a due testi legislativi: la legge244del2007del governo Prodi (1) e la legge133del2008, che converte il decretolegge112/2008 del governo Berlusconi (2).
La tabella successiva sintetizza gli effetti dei due provvedimenti, evidenziando sia i tagli previsti per ogni anno (minori spese in corso anno), sia i risparmi attesi cumulati (effetto cumulato). Partendo dal livello di spesa del 2007, il governo Prodi ha introdotto tagli che hanno portato ad un risparmio cumulato di 1432 milioni. Il governo Berlusconi ha contribuito in maniera ben più consistente, arrivando a comportare minori spese per un importo complessivo (fermo restando quelli previsti dal governo Prodi), a partire dal 2012, di 3188 milioni.

Anno 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Prodi 2007 – minori spese in corso anno 535 362 321 214 0 0 0
Prodi 2007 – effetto cumulato 535 897 1218 1432 1432 1432 1432
Berlusconi 2008 – minori spese in corso anno   456 1194 888 650 0 0
Berlusconi 2008 – effetto cumulato   456 1650 2538 3188 3188 3188
Totale al 2008 – minori spese in corso anno 535 818 1515 1102 650 0 0
Totale al 2008 – effetto cumulato 535 1353 2868 3970 4620 4620 4620
DEF 2011   1293 2809 3911 4561 4561 4561

È facile notare come tra i risparmi di spesa previsti al 25 giugno 2008 (data del d.l. 112), e quelli riportati nel DEF 2011 non vi sia sostanziale differenza, ad indicare che, da allora, nuovi tagli non sono stati introdotti, come correttamente affermato dal Ministro Gelmini. Il DEF si limita a riportare gli effetti di due provvedimenti vecchi di 3-4 anni.
L’affermazione di Enrico Letta che ci è stata ripetutamente segnalata dal lettore Roberto A. è dunque falsa

(1) Nel provvedimento varato dal governo Prodi nel 2007, all’art.2 comma 412, si legge: “Le economie di spesa di cui all’articolo 1, comma 620, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, da conseguire ai sensi dei commi da 605 a 619 del medesimo articolo, nonche´ quelle derivanti dagli interventi di cui al comma 411, lettere a), b), c) e d), sono complessivamente determinate come segue: euro 535 milioni per l’anno 2008, euro 897 milioni per l’anno 2009, euro 1.218 milioni per l’anno 2010 ed euro 1.432 milioni a decorrere dall’anno 2011.”
(2) Nel decreto legge del 2008, all’art. 64 comma 6 si legge: ”Fermo restando il disposto di cui all’articolo 2, commi 411 e 412, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, dall’attuazione dei commi 1, 2, 3, e 4 del presente articolo, devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per l’anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l’anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l’anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall’anno 2012.”

A cura di Mattia Fracchia e Guido Zichichi

Vero o Falso? Il mito del Nord Italia più ricco d’Europa

"…in tutta Europa siamo l’unico paese disuguale duale, cioè dire.. il Centro e il Nord vanno bene.. tengono… il Nord è la regione più ricca d’Europa e il Sud ha degli enormi problemi" – Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia e delle Finanze, al convegno "Crescere tra le righe" organizzato a Bagnaia dei giovani editori, il 14 maggio.

I dati relativi alle regioni europee sono raccolti dall’Eurostat, che suddivide il territorio in zone territoriali il più possibile omogenee proprio per consentire la comparazione dei dati statistici.
Il Nord-Ovest ed il Nord-Est sono le due macroregioni sulle quali sono disponibili dati statistici. Per il Nord Italia, nel suo complesso, non vengono forniti, dal momento che non esiste una suddivisione delle regioni europee comparabile. E non si può affermare che sia la regione più ricca d’Europa. A livello assoluto il Pil delle ripartizioni Nord-Ovest e Nord-Est è tra i più elevati in Europa -rispettivamente terzo e settimo posto nel 2008, non comunque al primo posto. A livello pro-capite, però, la posizione delle due ripartizioni è molto peggiore: rispettivamente al ventesimo e ventunesimo posto.
Significativo è il trend degli ultimi dieci anni. Nel 1997 le ripartizioni Nord-Ovest e Nord-Est occupavano il settimo e ottavo posto in Europa, con un Pil pro-capite superiore a quello medio europeo del 48 e del 46 per cento rispettivamente, mentre oggi sono superiori solamente del 26 e del 24 per cento (si veda la figura). Nessuna tra le ripartizioni europee che nel 1997 si trovavano in una posizione simile a quella del Nord Italia ha seguito lo stesso andamento negativo.

Figura 3: Ripartizioni europee (Nuts 2) – Pil pro-capite in % della media Ue – Pps – Anni 1997-2008

Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat

DOV’È FINITO IL CONTRATTO CON GLI ITALIANI?

Sono passati esattamente dieci anni da quando Silvio Berlusconi, in piena campagna elettorale, firmò nel salotto televisivo di “Porta a porta” il “contratto con gli italiani”. Erano cinque promesse, delle quali almeno quattro da mantenere nell’arco di cinque anni. Ora, di anni ne sono passati il doppio. E sempre con Berlusconi a capo del governo, se si eccettuano i due anni scarsi dell’esecutivo Prodi. Vediamo punto per punto se gli impegni presi con gli italiani sono stati mantenuti.

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