Lavoce.info

Autore: Desk Pagina 90 di 196

Il desk de lavoce.info è composto da ragazzi e ragazze che si occupano della gestione operativa del sito internet e dei social network e delle attività redazionali e di assistenza alla ricerca. Inoltre, sono curati dal desk il podcast e le rubriche del fact checking, de "La parola ai grafici" e de "La parola ai numeri".

Il Punto

Con il decreto “salva risparmio” approvato in Parlamento arrivano 20 miliardi di garanzie pubbliche per ricapitalizzare Mps e le due banche venete, su cui pesano i troppi prestiti deteriorati. La riattivazione del credito richiederebbe una drastica pulizia di bilancio. Impossibile a meno di vendere le loro sofferenze a prezzi di saldo.
Il presidente dell’Inps ha proposto di uniformare a sette il numero di ore di reperibilità per chi si assenta dal lavoro per malattia (oggi sono 4 nel privato e 7 nel pubblico). L’esperienza passata insegna che estendere l’orario di reperibilità influenza le percentuali di assenteismo.
La retorica anti globalizzazione porta Donald Trump a minacciare misure protezionistiche verso partner commerciali colpevoli di rubare posti di lavoro americani. Lo fa a torto nel caso dei rapporti Usa-Messico, che sono fatti di catene del valore globali e quindi alla fin fine “made in Usa”. Il neo-presidente non ha tutti i torti, invece, quando prende di mira il surplus commerciale tedesco – il risultato di capacità competitiva ma anche di una politica mercantilista tutta orientata all’export. Nell’eurozona, invece, come si nota nella nostra infografica, l’avanzo commerciale della Germania è scomparso durante la crisi.
L’area dell’euro è un’unione monetaria un po’ anomala: rispetto agli Stati Uniti, la capacità degli stati di condividere il rischio di una caduta del reddito è piuttosto bassa. È il prezzo di un’unione imperfetta, dove i mercati finanziari sono poco integrati e manca (e non è neanche in vista) un vero governo federale.
Avevamo finito l’anno pensando che la salute non avrebbe subito tagli nel 2017. Invece viene fuori che mancano le coperture per 480 milioni di spese. Si dice, perché alcune regioni a statuto speciale non vogliono fare la loro parte. Un ennesimo pasticcio nel rapporto Stato-regioni, tema omesso nel referendum costituzionale di dicembre.

Grazie agli amici de lavoce.info!
Lavoce.info vive ed è indipendente grazie al sostegno delle migliaia di suoi lettori. Nel 2016 i vostri contributi finanziari sono stati fondamentali. Cogliamo l’occasione per ringraziare di cuore tutti coloro che ci hanno supportato, ma anche per chiedervi di continuare a sostenere il nostro lavoro.

Il Punto

Le 60 pagine della sentenza della Consulta sull’Italicum disegnano una legge elettorale coerente con la Costituzione e immediatamente applicabile. Ma non vietano un nuovo intervento del Parlamento, troppo esposto ai veti incrociati di chi guarda solo al proprio orticello. Ci aspetta un futuro di grandi coalizioni, i “caminetti” che Matteo Renzi ha contestato alla direzione nazionale del Pd. Intanto il 2016 finisce con un Pil che va meglio del previsto.
Iniziamo in anticipo a festeggiare, a modo nostro, i 60 anni di una Ue in piena crisi di popolarità. Pesano la Brexit e il rischio di una guerra economica transatlantica. Ma anche l’eccesso di regole comunitarie e i balbettii europei su migrazione, sicurezza e difesa. Per il futuro si ragiona su un’Europa a più velocità che preservi almeno un’unione a cerchi concentrici per chi ci sta. E che consenta l’attuazione – paese per paese – delle riforme più adatte a far ripartire la crescita. L’Europa può ritrovare la sua identità e continuare a educare i suoi cittadini alla diversità sociale e culturale se fa tesoro di successi come il progetto Erasmus, che nel 2015 ha fatto viaggiare quasi 680 mila studenti.
Nel frattempo, dall’altra parte dell’Atlantico, Donald Trump smonta i risultati di Obama a colpi di ordini esecutivi. Tra cui quello che vuole far ripartire la costruzione dell’oleodotto Keystone XL che collegherebbe il Canada al Messico. Con alti rischi ambientali e dubbi vantaggi economici.
Sullo sfondo degli eventi politici di questi mesi c’è il persistere delle disuguaglianze tra ricchi e poveri. Che, rivelano nuovi studi, dal 1300 a oggi non hanno smesso di crescere. Con qualche eccezione: dopo la Peste nera del 1348 e tra le due Guerre mondiali. Cerchiamo di combatterle con strumenti meno cruenti!

Grazie agli amici de lavoce.info!
Lavoce.info vive ed è indipendente grazie al sostegno delle migliaia di suoi lettori. Nel 2016 i vostri contributi finanziari sono stati fondamentali. Cogliamo l’occasione per ringraziare di cuore tutti coloro che ci hanno supportato, ma anche per chiedervi di continuare a sostenere il nostro lavoro.

Il Punto

Mentre lo spread torna a 200 punti, il ministro Padoan si compiace del record di 19 miliardi di euro recuperati dal contrasto all’evasione fiscale nel 2016. È il risultato della voluntary disclosure, evento eccezionale per le casse dello stato e schiaffo per i cittadini in regola. Per il futuro meglio potenziare gli strumenti tradizionali di accertamento dell’Agenzia delle entrate. Con la legge di bilancio 2017 si è anche riaperta l’idea di sforbiciare la giungla di detrazioni e deduzioni chiamate “spese fiscali”. Un gruppo di tecnici scriverà una relazione. Ma, forse per non disturbare il manovratore, solo dopo che il governo avrà presentato i suoi programmi nel Documento di economia e finanza.
Un’altra novità di quest’anno è l’estensione del congedo di paternità. Due giorni pienamente retribuiti nel 2017 e quattro nel 2018 (media Ocse: 8 settimane). Rimane uno strumento importante per promuovere la cultura della condivisione nella cura dei figli. E per ridurre la disuguaglianza.
Va bene sancire per legge il diritto all’educazione come servizio pubblico nazionale come ha fatto un recente decreto legislativo sui nidi e le scuole per l’infanzia. Ma bisogna anche fissare criteri per la ripartizione delle (scarse) risorse predisposte. Tenendo in conto le disparità di copertura e le dinamiche demografiche.
Ogni volta che Draghi menziona l’irreversibilità dell’euro, si torna a discutere di un eventuale ritorno alla lira. Esistono però le clausole di azione collettiva, che potrebbero complicare parecchio la riconversione del debito pubblico in una neo-valuta nazionale. Anche se, in caso di uscita dall’euro, i cavilli legali sarebbero l’ultimo dei problemi.

Grazie agli amici de lavoce.info!
Lavoce.info vive ed è indipendente grazie al sostegno delle migliaia di suoi lettori. Nel 2016 i vostri contributi finanziari sono stati fondamentali. Cogliamo l’occasione per ringraziare di cuore tutti coloro che ci hanno supportato, ma anche per chiedervi di continuare a sostenere il nostro lavoro.

Perché lo spread è tornato a salire

Schermata 2017-02-07 alle 16.09.27

Si torna a parlare di spread. I tassi dei titoli di stato di Italia, Spagna e Francia aumentano rispetto a quelli della Germania – che anzi si riducono – in un clima politico che si fa sempre più rovente con l’avvicinarsi di importanti appuntamenti elettorali. In particolare, le dichiarazioni di Marine Le Pen in occasione dell’apertura della sua corsa alla presidenza hanno dato uno scossone ai mercati dei titoli sovrani. Che non sembrano aver particolarmente apprezzato le ipotesi di uscita della Francia dall’Unione Europea – e quindi dall’euro – e dalla Nato prospettate dalla candidata del Front National. Lo spread francese è sostanzialmente raddoppiato rispetto ai valori registrati nello scorso autunno.
E l’Italia paga il fatto di essere considerato l’anello debole. Il differenziale Btp-Bund ha toccato la quota dei 200 punti base, livello che non si registrava da circa tre anni. Rimaniamo osservati speciali, dunque, in un contesto che si conferma di incertezza per i conti pubblici, oggetto di continue trattative tra il governo e la Commissione europea.
Anche la Spagna ha accusato un rialzo dei tassi nelle ultime settimane, praticamente parallelo a quello italiano. Il paese, però, non sembrerebbe essere su un trend negativo, forse aiutato dai dati sulla crescita economica sopra la media europea. Si noti che è da metà giugno – ossia dal mese della Brexit e delle elezioni in Spagna – che lo spread italiano è più elevato di quello spagnolo.
In conclusione, i mercati scontano un clima di incertezza politica non indifferente, che spinge gli operatori a rifugiarsi in posizioni più sicure, come i Bund tedeschi, e ad alleggerirsi di attività più rischiose. Il risultato è il ritorno dello spread in salita.

Il Punto

Mancano tre mesi alle elezioni presidenziali in Francia. A sinistra due candidati poco testati come Benoît Hamon, un Bernie Sanders transalpino, e l’ex ministro Emmanuel Macron, in ascesa nei sondaggi. A destra declina la stella dell’ex favorito François Fillon. Mentre Marine Le Pen promette devastanti cose concrete, come l’uscita dall’euro e dall’Europa. Nel frattempo, la Ue e l’Italia puntano a un accordo con la Libia per arginare l’arrivo di rifugiati. Cioè si nega il diritto all’accoglienza per l’impossibilità politica di ottenere maggiore equità nella divisione dei profughi. Di questo si deve parlare nel discutere di Europa a più velocità con la signora Merkel.
Nebbia fitta sulle modalità con cui il ministro Padoan intende formulare la manovra correttiva richiesta da Bruxelles. Le misure anti-evasione sembrano il terreno ideale per trovare un compromesso con la Commissione. Ma le misure a cui si pensa potrebbero non essere praticabili o opportune.
Secondo l’antitrust l’Automobile Club è uno strano pezzo di pubblica amministrazione. Per “soli” 248 milioni di euro accerta la proprietà dei veicoli tramite il Pra (Pubblico registro degli autoveicoli), regolando l’accesso al suo archivio. Mentre lascia che il ministero delle Infrastrutture autorizzi la loro circolazione. Un servizio da razionalizzare. Entro il 28 febbraio, se no scade la delega al governo.
Al via la sperimentazione dell’Assegno di ricollocazione (Adr) su un campione di 30 mila disoccupati. Può essere utilizzato, con lo scopo di trovare lavoro, presso un centro per l’impiego o un soggetto accreditato. Questi enti monetizzeranno l’assegno in base al risultato raggiunto. Con regole anti-furbetti.

Grazie agli amici de lavoce.info!
Lavoce.info vive ed è indipendente grazie al sostegno delle migliaia di suoi lettori. Nel 2016 i vostri contributi finanziari sono stati fondamentali. Cogliamo l’occasione per ringraziare di cuore tutti coloro che ci hanno supportato, ma anche per chiedervi di continuare a sostenere il nostro lavoro.

Il Punto

Il ministro Poletti difende la sostenibilità delle nuove misure sulle pensioni. Che non convincono, però, l’Inps, preoccupato dalla creazione di “debito implicito”: provvedimenti come questi, con costi limitati nel breve termine, possono domani far aumentare fortemente gli oneri sulle generazioni future.
Dai dati sul lavoro di dicembre 2016 si vede che il Jobs act – con 242 mila nuovi posti di lavoro rispetto ai 12 mesi precedenti (+1 per cento) – ha in effetti creato occupazione. Ma tutta la crescita ha riguardato gli over 50 e non i giovani che delle nuove opportunità avrebbero dovuto beneficiare in modo particolare.
In attesa del 7 febbraio, prima giornata contro il bullismo, ricordiamo che in quinta elementare 4 ragazzi su 5 lamentano di esserne bersaglio proprio a scuola. Il fenomeno è in crescita, più diffuso tra maschi e tra studenti provenienti da un contesto sociale debole, specie se d’immigrazione. Il decreto sui nidi, i “servizi educativi integrati alla scuola per l’infanzia”, riconosce l’importanza di iniziare al più presto il percorso educativo. Ma i 229 milioni annui stanziati sono una goccia nel mare dei bisogni territoriali. C’è chi non è abbastanza povero per godere di accesso gratuito e non abbastanza ricco per pagarlo a cuor leggero.
Per combattere il riciclaggio di denaro e l’evasione fiscale, il Nobel Joseph Stiglitz e l’esperto di anti-corruzione Mark Pieth hanno stilato una serie di suggerimenti per le autorità di tutti i paesi. Dalla lotta ai prestanome alla protezione dei “whistle-blower”, dallo scambio di dati fiscali ai limiti sull’uso di contante.

Grazie agli amici de lavoce.info!
Lavoce.info vive ed è indipendente grazie al sostegno delle migliaia di suoi lettori. Nel 2016 i vostri contributi finanziari sono stati fondamentali. Cogliamo l’occasione per ringraziare di cuore tutti coloro che ci hanno supportato, ma anche per chiedervi di continuare a sostenere il nostro lavoro.

Il Punto

Sarebbe un autogol l’abbandono del Nafta promesso da Trump. Dopo 22 anni di libero scambio, Usa, Messico e Canada sono diventati i migliori clienti l’uno dell’altro per export e import. E le aziende americane (incluse quelle che fanno autoveicoli) creano valore nei tre paesi senza riguardo ai confini.
Mario Draghi ha correttamente ricordato che un paese in uscita dall’euro dovrebbe regolare integralmente le attività e le passività della sua banca centrale verso la Bce. Bankitalia ha un saldo negativo per 355 miliardi, mentre la Bundesbank è a credito per 754. Sono i pagamenti tra banche che transitano – attraverso gli istituti centrali che formano l’Eurosistema – per circa 2 mila miliardi di euro ogni giorno sulla piattaforma Target 2. Un meccanismo tecnico che proviamo a spiegare. E che regge senza contraccolpi fintanto che esiste la moneta unica.
A dicembre si è invertita dopo 43 mesi la forbice salari-prezzi: +0,4 per cento la crescita degli stipendi, +0,5 quella dei prezzi (rispetto a dicembre 2015). Una piccola differenza destinata ad ampliarsi nel 2017, con il ritorno dell’inflazione all’1 per cento e l’ulteriore rallentamento delle retribuzioni.
Ha acceso un vivace confronto il punto di vista del presidente dell’Inps Tito Boeri secondo il quale la manovra pensionistica nella finanziaria 2017 fa aumentare il debito implicito e perciò scarica gli oneri sulle generazioni future. C’è chi concorda con questa tesi, con motivazioni anche di equità attuariale e redistributiva. E c’è chi – come la Ragioneria generale e la Commissione Ue – considera il concetto di debito implicito un criterio di valutazione astratto perché, mentre si alternano le generazioni, cambiano i governi e spesso le riforme. Mettiamo le opinioni a confronto.
Parlando di cooperazione allo sviluppo, meglio gli aiuti di programma (cioè al bilancio degli stati) o quelli a progetto? Più misurabile l’impatto dei secondi. Ma la prima modalità di intervento, se si riescono a evitare corruzione e sprechi, ha un maggiore potenziale di coinvolgimento del paese ricevente.

Un commento di Alfredo Del Monte  all’articolo di Piero David “Referendum: il ‘no’ cambia da Nord a Sud”.

Grazie agli amici de lavoce.info!
Lavoce.info vive ed è indipendente grazie al sostegno delle migliaia di suoi lettori. Nel 2016 i vostri contributi finanziari sono stati fondamentali. Cogliamo l’occasione per ringraziare di cuore tutti coloro che ci hanno supportato, ma anche per chiedervi di continuare a sostenere il nostro lavoro.

Il Punto

Il neo-presidente Trump accusa la Cina di manipolare il cambio delle valute. Sbaglia. Il relativo deprezzamento dello yuan rispetto al dollaro non è frutto delle politiche di Pechino. Deriva piuttosto dal ruolo di assicuratore dei portafogli mondiali svolto dalla moneta Usa.
Risorge la Sen, Strategia energetica nazionale, rimasta quasi lettera morta dal 2013 e adesso in parte superata. Giusto riproporla, tenendo conto di vari elementi di novità: il proliferare di imprese private nel settore, i vincoli europei, l’altalena dei prezzi, lo sviluppo tecnologico.
Con l’Italicum si può votare subito, dice la Consulta che boccia il ballottaggio e mantiene il premio di maggioranza per chi prende almeno il 40 per cento dei voti. Problemino: la coesistenza tra il Consultellum così disegnato per la Camera e il proporzionale senza premio di maggioranza vigente al Senato.
Le polemiche sui rifugiati offuscano i numeri veri dell’immigrazione in Italia. I profughi sono 175 mila mentre gli stranieri regolari sono 5 milioni. Il saldo tra quanto beneficiano dal welfare e quanto pagano di tasse è positivo, per le casse dello stato, tra 1,8 e 2,2 miliardi di euro. Ma in Tv si sente dire che approfittano di noi.
A lungo è prevalsa la convinzione che il made in Italy a basso contenuto tecnologico bastasse a garantire benessere. Così ci ritroviamo un’industria manifatturiera in affanno rispetto al resto dell’Europa. Diventa cruciale recuperare il divario tecnologico, specie per le Pmi. Il programma Industria 4.0 cerca di farlo.
La rigida applicazione del patto di stabilità interno ha portato gli enti locali a tagliare drasticamente gli investimenti (-17 miliardi rispetto al 2009). Ora le varie iniziative legislative del passato governo danno maggiori spazi di azione, ma finanziare il necessario rilancio delle spese in conto capitale rimane difficile.

Sostieni lavoce.info
Lavoce.info vive ed è indipendente grazie al sostegno delle migliaia di suoi lettori. Vi chiediamo una piccola-grande donazione secondo le vostre possibilità. Agli amici che ci manderanno almeno 100 euro offriremo nel 2017 la partecipazione al nostro convegno annuale a porte chiuse.

Rapporto sulle spese fiscali

Il Punto

Il mercato del lavoro nel 2016 – in 11 mesi su 12 – ha messo a segno un aumento di occupati. Tutti posti di lavoro dipendente il cui livello è ritornato ai massimi del fatidico 2008. La decontribuzione ha funzionato sul 2015, mentre per l’anno appena finito si è risolta in un regalo a chi avrebbe assunto comunque. I voucher hanno avuto una larga diffusione. Così larga da far pensare ad abusi. Ma hanno una loro funzione: è il caso di rivederne le regole piuttosto che abolirli come chiede la Cgil. Delimitarne l’uso senza incoraggiare il sommerso è difficile.
Arriva la pronuncia della Consulta sulla costituzionalità dell’Italicum. E apre nuovi scenari sul sistema elettorale con cui andremo a votare. Complicata la ricerca di un accordo dall’assetto tri-quadripolare del sistema politico e dalla presenza di piccole formazioni fortemente ostili alle soglie di sbarramento.
Il ricco contribuente estero che prende la residenza in Italia può versare 100 mila euro per estinguere ogni pretesa del fisco italiano sul suo tesoretto estero. Così per 15 anni. Lo stabilisce la legge di bilancio 2017 che introduce questa imposta sostitutiva e forfettaria. In forte odore di incostituzionalità e di dumping fiscale.
Nella nomina degli organi societari delle quotate da qualche tempo c’è la tendenza degli investitori istituzionali a votare le liste proposte dai soci di maggioranza. Un’astuzia per svolgere un ruolo di governo-ombra delle imprese? O un riconoscimento agli amministratori che si mostrano più trasparenti e aperti?
Confermati, nella legge di bilancio 2017, i tradizionali incentivi fiscali per la ristrutturazione di immobili.  Per favorire la sostenibilità ambientale e la sicurezza – anzitutto antisismica – delle case. Un’analisi fatta sul territorio toscano individua gli elementi che incoraggiano o meno a mettere in cantiere questi interventi.

Sostieni lavoce.info
Lavoce.info vive ed è indipendente grazie al sostegno delle migliaia di suoi lettori. Vi chiediamo una piccola-grande donazione secondo le vostre possibilità. Agli amici che ci manderanno almeno 100 euro offriremo nel 2017 la partecipazione al nostro convegno annuale a porte chiuse.

Pagina 90 di 196

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén