Una norma del Codice degli appalti identifica i criteri della maggiore rappresentatività sindacale. Sembra fatta apposta per dar forza al nuovo contratto collettivo “multi-manifatturiero”. E mettere in discussione l’intero sistema sindacale interconfederale.
Autore: Lucia Valente Pagina 1 di 4
Lucia Valente è Professore Ordinario di Diritto del lavoro nel Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche della Facoltà di Scienze Politiche della Sapienza. Laureata in Giurisprudenza, dottorato in diritto del lavoro e relazioni industriali all’Università degli Studi di Pavia, dal 2013 al 2018 è stata Assessore al Lavoro, al Personale e alle Pari opportunità della Giunta Regionale del Lazio. Membro del comitato scientifico della Rivista Giuridica del Lavoro e della Commissione di certificazione dei contratti del Dipartimento di Scienze Giuridiche della Sapienza, Vice
segretario generale dell’Associazione Italiana di diritto del lavoro e della sicurezza sociale (Aidlass) si occupa di politiche del lavoro e tutele dei disoccupati.
Per fronteggiare le transizioni verde, digitale e demografica, soprattutto nell’automotive, servirebbe un progetto di politiche attive di riqualificazione mirata dei lavoratori, più che misure di sostegno al reddito, anticipando la direttiva Ue sul tema.
Non è facile capire se la legge sull’autonomia differenziata sia utile o dannosa. Un esempio di come possa funzionare si può ricavare dalla gestione e dal monitoraggio dei Livelli essenziali delle prestazioni nella tutela del lavoro nelle singole regioni.
Il “decreto coesione” contiene una norma che permette di utilizzare l’intelligenza artificiale nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Se non sarà depotenziata, potrà portare cambiamenti radicali.
A pochi mesi dal voto europeo, quattro paesi Ue hanno bloccato i negoziati sulla proposta di direttiva europea per la protezione dei lavoratori delle piattaforme digitali. Con possibili conseguenze anche sul regolamento AI. Cosa non ha funzionato?
Il 2 febbraio i rappresentanti dei 27 paesi Ue hanno approvato la normativa, la prima al mondo, per regolare l’AI nei rapporti di lavoro. Sono previste alcune garanzie solo per le applicazioni classificate “ad alto rischio”.
La direttiva Ue 2023/970 sulla trasparenza salariale vuole rafforzare l’applicazione del principio della parità retributiva di genere per lo stesso lavoro. Ma da solo il diritto del lavoro non riesce a rimuovere le cause profonde della disparità.
Sul salario minimo Cnel e Corte di Cassazione hanno espresso posizioni in contraddizione fra loro. La decisione di non decidere del legislatore rischia di creare una situazione di grave incertezza del diritto e una esplosione del contenzioso giudiziale.
A leggere la circolare Inps n. 77 sembra che il requisito per ottenere il Sostegno per la formazione e il lavoro sia la partecipazione a una qualunque misura di politica attiva, anche di un solo giorno. Per evitare truffe, è necessario un chiarimento.
Perno delle politiche per il lavoro del Pnrr, il programma Gol mostra dati positivi sulle prese in carico dei disoccupati. Sull’effettiva erogazione dei servizi rimangono profonde differenze tra territori: pochi ne garantiscono i livelli essenziali.