Il Governo si accinge a “razionalizzare” le Autorità indipendenti. Non ne deriva alcun beneficio per le casse dello Stato, mentre si rischia di ridurre la loro indipendenza. La riforma del sistema regolatorio potrebbe essere opportuna, ma per accrescere i benefici per clienti e imprese.
Autore: Luigi De Paoli
Professore ordinario di Economia dell’energia e Economia nell’ambiente all’Università Bocconi. Direttore della rivista Economics and Policy of Energy and the Environment (EPEE). È stato Direttore dello IEFE-Bocconi e visiting professor all’Université Paris-Dauphine e Université di Montpellier. È stato anche visiting fellow dello SPRU, Università del Sussex di Brighton (UK) nonché membro di numerose Commissioni nominate dal Ministero dello sviluppo economico.
Il Governo non dovrebbe intervenire sui prezzi, affidati al mercato liberalizzato, e sulle tariffe, affidate alle Autorità. Invece, sui prezzi dell’elettricità l’intervento cè stato. I consumatori se ne sono rallegrati, perché controbilancia l’effetto del caro-petrolio. Ma i benefici sono del tutto momentanei e illusori. Mentre resta la violazione di un principio. Le Autorità non esistono per assecondare le richieste congiunturali dell’esecutivo, ma per dare garanzia di indipendenza, competenza e stabilità ai cittadini e alle imprese. Un commento all’avvenuta nomina dei componenti dell’Autorità per l’energia.