Le crisi finanziarie colpiscono in maniera indiscriminata colletti blu e colletti bianchi, riducendo la loro sicurezza economica e aprendo le porte al populismo. È stato così per la Grande Recessione e la crisi dei debiti sovrani in Europa.
Autore: Luigi Guiso Pagina 1 di 9
È professore di Economia all’Einaudi Institute for Economics and Finance, Roma, dopo essere stato professore allo European University Institute, Firenze. È fellow del CEPR e è stato direttore del Finance Program. Gli interessi correnti di studio e di ricerca vertono sui campi dell’economia finanziaria, delle scelte finanziarie delle famiglie, della macroeconomia, dei legami tra economia e istituzioni. Temi recenti di ricerca includono l’effetto della cultura sull’economia e le origini del capitale sociale. Redattore de lavoce.info fin dall’inizio.
L’ex-ministro dell’economia Giulio Tremonti ha sottolineato ancora una volta che non introdurre una banconota da un euro, come per il dollaro negli Stati Uniti, fu “un errore”. Il tema è sempre stato caro all’ex-ministro. Riproponiamo, a vent’anni di distanza, un commento di Luigi Guiso a questa proposta.
Fin dalla loro nascita le fondazioni bancarie avrebbero dovuto finanziare progetti di utilità sociale. La crisi in atto rende irrinunciabile questo ruolo a complemento delle misure decise dal governo. Dovrebbero dare garanzie per prestiti a famiglie e imprese in difficoltà.
Quali saranno gli effetti economici dello shock da coronavirus sulle famiglie con lavoratori autonomi? Spesso dispongono di risparmi per rispondere agli imprevisti. E dunque per superare la crisi potrebbero bastare prestiti ponte e mutui a lungo termine.
Il divieto di apertura domenicale dei negozi favorisce i piccoli commercianti e una parte dei lavoratori. Danneggia però i consumatori, che sono una platea molto più vasta. Il governo dovrebbe perciò considerare le conseguenze sul benessere collettivo.
Nelle voci del bilancio della Corte costituzionale dove c’è discrezionalità sono stati fatti risparmi significativi. Il risultato complessivo degli sforzi è stato in parte contenuto da un effetto demografico: il numero dei pensionati è aumentato.
All’Italia servono governi più stabili? Forse sì, se si considera che il nostro è il paese con più crisi di governo dal 1970 a oggi. Un primato mantenuto anche nella seconda repubblica. La riforma costituzionale non è perfetta, ma cerca di risolvere problemi dovuti all’instabilità del passato.
Nel ricordare la figura di Carlo Azeglio Ciampi va sottolineato il suo metodo di lavoro, che lo portava a prendere decisioni solo dopo aver ascoltato attentamente le idee dei suoi collaboratori, riconoscendone sempre il valore. E una visione lungimirante nei grandi come nei piccoli progetti.
Servirebbe anche in Italia una autorità che abbia come specifico obiettivo la protezione del risparmiatore sull’esempio degli Stati Uniti? È una delle domande a cui cerca di dare risposta l’ultimo libro di Luigi Guiso (Università Bocconi Editore). Ne proponiamo qui un capitolo.
Rivedere il meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie appena introdotto richiederà tempo. Intanto, però, si può agire su quattro elementi per minimizzarne le conseguenze negative. Dalla gestione della transizione all’occasione per trovare il coraggio di rivedere una governance inadeguata.