I soldi rimasti ad Atlante 1 non bastano per risolvere i problemi di Monte dei Paschi. Dunque serve un Atlante 2. Se l’operazione riesce con le sole forze di mercato, gli obbligazionisti subordinati sono salvi. Difficile la deroga per aiuti di stato. (Primo di due articoli, il secondo a seguire).
Autore: Marcello Esposito Pagina 1 di 3
Insegna International Financial Markets presso l'Università Cattaneo di Castellanza. Dal 1990 al 2000 è stato economista presso l'Ufficio Studi della Banca Commerciale Italiana (ora Intesa Sanpaolo), dove è stato responsabile della Financial Markets Research. Successivamente, ha svolto diversi incarichi nelle principali SGR italiane (Sanpaolo AM e Pioneer Investments), in Banca Patrimoni Sella e in UnipolSAI. Ha scritto articoli pubblicati su riviste internazionali. E’ laureato in Università Bocconi (DES) e ha conseguito il MSc/MPhil in Economics presso la London School of Economics.
La costituzione del fondo Atlante 2 permette di alleviare le difficoltà del Monte dei Paschi, ma indebolisce la parte sana del sistema. Tra gli investitori anche le casse di previdenza delle mai liberalizzate professioni. E la credibilità del governo non esce rafforzata. (Secondo di due articoli).
Sospendere temporaneamente l’applicazione del bail-in o istituire un meccanismo europeo di garanzia dei depositi non risolve il problema della fragilità del sistema bancario. Il nodo è la mancanza di fiducia reciproca tra gli Stati, che toglie qualsiasi discrezionalità alla ricerca di soluzioni.
La legge di stabilità alza il prelievo fiscale sulle slot machine. E scende il numero delle licenze che verranno rinnovate. Intanto, molte regioni approvano norme per ostacolare l’apertura di sale gioco e corner. Le somme giocate rimarranno le stesse anche nei prossimi anni come prevede il governo?
Il presidente del Consiglio ha promesso di rivedere la legge Fornero, in modo che si possa accedere alla pensione anche prima di raggiungere l’età fissata. Ma come calcolare la penalizzazione per l’uscita anticipata? Il rischio di compromettere i precari equilibri del sistema pensionistico.
Si torna a parlare di una “tassa europea” da utilizzare per finanziare le politiche economiche e sociali comuni. Tra le tante forme di imposizione suggerite, la più efficace potrebbe essere una imposta sul reddito di impresa, con una aliquota minima uguale per tutti. La protezione del consumatore.
La crisi greca ci ricorda che banche ed economia reale sono inscindibilmente legate. E la vigilanza bancaria, per quanto attenta e prudente, può fare poco di fronte a crisi sistemiche dovute al fallimento di uno stato. Coinvolgimento dei correntisti nel salvataggio e ulteriore instabilità.
Si può tracciare un parallelo tra gioco d’azzardo e finanza? Come l’azzardo si diffonde tra gli strati della popolazione con le più basse opportunità di miglioramento economico e sociale, così la finanza tossica crea l’illusione della crescita. In entrambi i casi, il prezzo da pagare è alto.
Cosa succede se la Grecia non ripaga la prossima tranche di rimborsi all’Fmi? Si prospetta uno scenario catastrofico. Perché il Fondo ha lo status di creditore privilegiato e dichiarare default nei suoi confronti significa farlo anche verso tutti gli altri creditori, dalla Bce ai privati.
Ma la cannabis legale non è un affare per lo stato
Di Marcello Esposito
il 25/08/2015
in Commenti e repliche
Piero David e Ferdinando Ofria, nel loro recente articolo sulla legalizzazione di droghe leggere, utilizzano come base di partenza per la stima del consumo di cannabis (hashish e marijuana) i dati dello studio AquaDrugs, che analizza le acque reflue.
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