Il governo ha definito un nuovo sistema per il reclutamento degli insegnanti. Ha indubbi aspetti positivi purché riesca a effettuare una valida selezione. Altrimenti si aumenterà solo il numero dei docenti, senza migliorare la qualità della scuola.
Autore: Maria De Paola Pagina 6 di 10
Professoressa di Politica Economica presso il Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza dell’Università della Calabria. Attualmente in congedo, è dirigente presso la Direzione Centrale Studi e Ricerche INPS. Si occupa prevalentemente di Economia del lavoro e dell’istruzione, Discriminazione di genere, Political Economy e valutazione di politiche pubbliche.
Un rapporto dell’Ocse ci dice che nelle scuole dei paesi industrializzati insegnano soprattutto donne. Le cause del fenomeno possono essere molte. Ma bisogna fare attenzione anche agli effetti perché gli studenti maschi potrebbero risultare penalizzati.
Tutti concordano sui mali che affliggono il nostro sistema scolastico. La Buona scuola ha cercato di introdurre uno scambio: più insegnanti, ma con valutazione del loro operato. E qui ha fallito. Anche perché per essere credibile la catena valutativa deve partire dall’operato dei dirigenti.
Gli attori guadagnano più delle attrici. Lo hanno denunciato le stesse donne di cinema e ora lo dimostra una ricerca. In questo caso, il differenziale non sembra dipendere dai costi legati alla maternità. Una differenza da studiare perché il grande schermo riflette la nostra società.
Il programma Erasmus è nato nel 1987. E mai come adesso c’è bisogno di ricordare le idee che lo hanno ispirato. Educare alla diversità sociale e culturale e creare una identità europea sono i suoi obiettivi principali. Per questo è utile allargarlo alle attività pre e post-istruzione universitaria.
Il 7 febbraio è la prima giornata nazionale contro il bullismo a scuola. Il fenomeno è in crescita e le soluzioni possono arrivare solo da una conoscenza più approfondita dei suoi contorni. Il ruolo importante svolto dagli “spettatori”, non solo quelli diretti, ma la società nel suo complesso.
A partire dal 2009, il numero di italiani che emigrano all’estero è aumentato in maniera considerevole. Si tratta per lo più di giovani istruiti in cerca di prospettive migliori di quelle offerte dal nostro paese. Ma per le regioni del Sud le conseguenze possono essere particolarmente negative.
La legge di bilancio 2017 prevede la costituzione di un fondo per il finanziamento dei dipartimenti universitari di eccellenza. Se l’obiettivo è condivisibile, più discutibile è la scelta sull’assegnazione delle risorse. Perché non dà incentivi a migliorare.
La legge di bilancio per il 2017 prevede alcuni provvedimenti di sostegno per gli studenti universitari che provengono da famiglie con redditi bassi. Basteranno per ridurre la diseguaglianza e aumentare il numero di laureati? Il ruolo delle università per garantire un effettivo diritto allo studio.
Nella scuola italiana le bocciature sono rare, almeno fino all’istruzione secondaria. Ora si prepara una legge che le vieti del tutto. Ripetere l’anno comporta benefici e costi, a partire dal rischio abbandono. Meglio forse la personalizzazione dei percorsi di studio, ma richiede risorse.