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Autore: Massimiliano Calì

Massimiliano Calì è economista della Banca Mondiale. I suoi ambiti di ricerca includono: commercio nei paesi fragili, migrazione internazionale, urbanizzazione, relazione tra conflitti ed economia.

Gli effetti dei profughi sull’economia *

I flussi di profughi che fuggono da guerre e persecuzioni sono economicamente insostenibili per i paesi europei? Le esperienze degli stati vicini alla Siria, che ospitano nel loro territorio un numero ben maggiore di rifugiati, sembrano raccontare una storia diversa. Pianificazione e accoglienza.

L’ignoranza degli italiani inizia sui giornali

L’Italia ha il dubbio primato di paese peggio informato. Un risultato preoccupante perché il grado di informazione sulla realtà circostante è un elemento vitale per stabilire le priorità e aiutare i cittadini a valutare l’efficacia delle politiche pubbliche. Le “colpe” dei media poco indipendenti.

LA CRISI DEL PROTEZIONISMO

Il ricorso al protezionismo era una delle possibili conseguenze negative della crisi. Denunciato non solo dagli economisti, ma temuto anche dall’Omc, che ha avviato un monitoraggio degli interventi restrittivi del commercio approvati dai diversi paesi. Oggi i dati sembrano indicare che il numero delle misure protezionistiche messe in atto è limitato ed è in ogni caso in diminuzione. Ma l’innalzamento di barriere commerciali potrebbe tornare d’attualità, soprattutto se la disoccupazione dovesse continuare a crescere.

L’OMBRA DELLA GRANDE CRISI SUL NEGOZIATO WTO

E’ forte l’impressione che sulla trattativa fra i paesi dell’Organizzazione mondiale del commercio riuniti recentemente a Ginevra, abbia pesato negativamente la crisi economica internazionale, dissolvendo l’interesse verso un accordo di liberalizzazione del regime commerciale. Gli effetti reali di un mancato accordo sono probabilmente molto limitati, ma si è mancata l’occasione di rafforzare il sistema multilaterale che vincola i paesi al rispetto di un insieme di regole.

Il futuro della cooperazione italiana allo sviluppo Lettera agli On. D’Alema e Sentinelli

L’importanza del ruolo ricoperto dalla cooperazione allo sviluppo nei rapporti internazionali è confermata dai recenti accordi che prevedono un aumento sia della quantità che della qualità dei fondi dedicati alla lotta alla povertà a livello globale. Oltreché un ripensamento sulla loro allocazione e sul loro utilizzo. In Italia la nomina di un viceministro è senz’altro un segnale della volontà del governo di definire un nuova politica di cooperazione. Ma perché la riforma non sia tale solo sulla carta, emergono diverse priorità da affrontare.

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