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Autore: Mauro Caselli

Caselli Mauro Caselli è ricercatore senior di politica economica presso la Scuola di Studi Internazionali e il Dipartimento di Economia e Management dell'Università di Trento. Ha ottenuto la laurea in economia presso la University of Sussex (Regno Unito) e un MSc in economia dello sviluppo presso la University of Oxford (Regno Unito), dove ha anche conseguito il dottorato in economia nel 2011. I suoi interessi di ricerca riguardano principalmente l'economia internazionale, l'economia dello sviluppo e l'economia industriale.

L’impresa che innova dà sicurezza ai lavoratori*

L’adozione di innovazioni tecnologiche da parte delle imprese riduce l’insicurezza sul lavoro percepita dai lavoratori, perché è colta come un segnale di salute dell’azienda. Nell’effetto rassicurante, la formazione professionale ha un ruolo cruciale.

Che effetto fa il salario minimo

Quando le imprese hanno potere di mercato, riescono a pagare un salario inferiore al valore di quanto prodotto dai lavoratori. È un fenomeno diffuso specialmente al Sud e in alcuni settori. L’introduzione di un salario minimo aiuterebbe ad attenuarlo.

Razzismo: quando lo stadio tace, il giocatore è più bravo

Negli stadi italiani gli atteggiamenti e gli insulti razzisti verso i calciatori sono frequenti. Influenzano le prestazioni degli atleti coinvolti? Le partite senza pubblico in tempo di pandemia danno una risposta, utile anche fuori dai campi di calcio.

Chi ha paura dei robot?*

È vero che l’introduzione di robot porta all’automazione di attività prima svolte da lavoratori. Ma solo poche possono essere eseguite in maniera totalmente autonoma dalle macchine. Spetta alla politica indirizzare un cambiamento a beneficio di tutti.

Il lockdown? Meglio se mirato e localizzato*

Misure restrittive temporanee e adottate per singoli comuni o sistemi locali del lavoro possono aiutare a ridurre la diffusione del coronavirus senza penalizzare troppo l’attività economica. Lo mostra uno studio sulle zone rosse istituite il 9 marzo 2020.

Così il blocco delle attività ha ridotto il rischio contagio

Il blocco alle attività produttive introdotte dal Dl del 25 marzo ha contribuito alla diminuzione del rischio di contagio nelle regioni del Nord, in quel momento le più esposte all’epidemia. Lo mostra l’analisi della mappa dei sistemi locali del lavoro.

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