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Autore: Michele Grillo

Le banche, le concentrazioni e la concorrenza

Per individuare dove si annida un deficit di concorrenza nel sistema bancario italiano più che con i rischi del monopolio, occorre misurarsi con quegli aspetti di organizzazione del settore che favoriscono comportamenti collusivi. L’Autorità di vigilanza ha sostenuto il processo di una riorganizzazione efficiente, ma lo ha perseguito con l’obiettivo di controllare e governare l’evoluzione dell’assetto industriale. La preoccupazione è che questa circostanza abbia esaltato i fattori di coordinamento tra le banche, condizionandone l’interazione concorrenziale.

Modelli di politica della concorrenza

Nel mercato concorrenziale l’interazione tra i soggetti economici si svolge a partire da decisioni decentrate. E’ contraddittorio ed erroneo sostenere che una politica della concorrenza come decisione collettiva che si sostituisce o anche soltanto si accompagna a decisioni private, offra i presupposti per la piena trasparenza, la chiarezza e la certezza circa i criteri con i quali le norme antitrust vengono applicate. Mentre la concezione che vede nell’autonomia decisionale di un’impresa un valore in sé, sarebbe fonte di “opacità” e di “ingiustificati formalismi”.

Politica della concorrenza e altre priorità

In Italia la difesa della concorrenza non è un principio sancito dalla Costituzione, come è invece il caso nell’Unione europea. Il principio è garantito dall’indipendenza attribuita all’Autorità di vigilanza con legge ordinaria. Ma perché questa indipendenza venga tutelata, il valore della concorrenza dovrebbe essere assunto come principio condiviso dalla politica. Questo non accade nel nostro paese e si spiegano così molte delle difficoltà attuali dell’economia. Non esistono soluzioni tecniche. Piuttosto, si deve ricorrere all’arte della persuasione.

Gli obiettivi e gli strumenti

La politica economica per essere efficiente deve avere un numero di strumenti pari a quello degli obiettivi. Alla luce di questo criterio, bisogna riconsiderare l’attribuzione di responsabilità a diverse authorities. Regolazione prudenziale significa controllare la solidità patrimoniale e integrità dei soggetti che partecipano al capitale di una banca, indipendentemente dalla struttura del mercato. La proposta riforma dell’articolo 19 del Testo unico bancario non va abbastanza lontano.

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