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Autore: Michele Polo Pagina 7 di 13

polo Ha svolto i suoi studi presso l'Università Bocconi e la London School of Economics. E' professore Ordinario di Economia Politica presso l'Università Bocconi. Ha trascorso periodi di ricerca a Lovanio, Barcellona, Londra e Tolosa. I suoi interessi di ricerca riguardano l'economia e la politica industriale, l'antitrust e la regolamentazione. Redattore de lavoce.info.

UNA ROAD MAP PER LE LIBERALIZZAZIONI

Muovendosi sui tre fronti dei settori a rete, degli oligopoli e dei settori a entrata regolata segnalati dall’Antitrust, il governo Monti potrebbe sviluppare dinamiche concorrenziali in molti servizi, oggi sottratti alla concorrenza. Concorrenza a cui invece debbono sottostare le nostre imprese manifatturiere. Con un beneficio per gli utenti in termini di qualità dei servizi e riduzione dei prezzi. Ma anche una riduzione dei costi e un aumento di competitività per le aziende italiane esportatrici. Benefici non proprio trascurabili.

AFFORI, PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA

8  ottobre 2011, gli spogliatoi del centro sportivo di via Iseo vengono dati alle fiamme da ignoti In pieno giorno. Nella notte del 29 dicembre 2011, ignoti entrano nel centro di via Iseo e distruggono i bagni della palestra, provocandone l’allagamento.  La struttura  era gestita fino a settembre da una società sportiva, dietro cui le indagini della DDA hanno individuato una delle più pericolose ‘ndrine della ‘ndrangheta attive sul territorio.  Il cui bastione, centro per il traffico di stupefacenti e la ricettazione, è in una delle case popolari della zona. Il Centro era stato recentemente preso in gestione dal Comune, che sta procedendo al recupero delle strutture.
Via Iseo è nella zona 9 di Milano, ad Affori. Dista 500 metri dall’Ospedale di Niguarda, uno dei più importanti centri ospedalieri della città, si affaccia su via Enrico Fermi, una delle più trafficate vie di accesso a Milano dalla Brianza. Via Iseo è una traversa di via Bellerio. Sede nazionale della Lega Nord.   

NON SOLO TAXI E FARMACIE

Il decreto del governo Monti non si affida solo a taxi e farmacie per il rilancio della crescita, ma delinea un quadro organico molto più articolato. Che comprende la cancellazione di una serie di misure amministrative, il rafforzamento del ruolo dell’Antitrust, il divieto di doppi incarichi nei cda e i percorsi di liberalizzazione nei trasporti. Tuttavia, anche la vicenda dei taxi è istruttiva. Per ragioni di equità o anche solamente per renderne politicamente gestibile l’avvio, sono forse necessarie forme di compensazione per le perdite che una liberalizzazione determina.

LA ‘NDRANGHETA AL NORD C’È

La sentenza del tribunale di Milano conferma il grado di penetrazione della ‘ndrangheta in Lombardia, con un controllo del territorio e una capacità di influenza sulle amministrazioni locali che coinvolge una vasta area della Regione. Omertà e progressivo allentamento del rispetto della legge si nutrono di fenomeni di illegalità debole, spesso diffusi proprio nei settori di penetrazione delle cosche. Si tratta della più importante e pericolosa organizzazione criminale italiana, con un fatturato e disponibilità enormi. La capacità di coordinamento tra le diverse ‘ndrine.

FS: NON PASSA LO STRANIERO. E NEMMENO IL CONCORRENTE

Fs va alle grandi manovre per non doversi cimentare con la concorrenza. Nei decreti economici d’estate è comparso un comma che obbliga le imprese concorrenti a rispettare il generoso contratto nazionale dei ferrovieri. Non appena si parla di autorità di regolazione per il settore, si invoca la necessità che sia europea, per rimandarla a un futuro lontano. Senza dimenticare il ruolo di Grandi Stazioni nella gestione dei servizi in stazione con possibili trattamenti discriminatori verso i nuovi entranti. O quello delle società miste Trenitalia-Regioni nella gestione delle ferrovie regionali.

BESTIARIO DI FINE STAGIONE

Domenica senz’auto a Milano, lettura dei giornali in un quieto silenzio. Dove scopri le grande manovre dentro la maggioranza e la comparsa di nuove specie non ancora classificate. Da una costola dei “responsabili” pare stia nascendo un gruppo di “incuriositi”, pronto a sondare le prospettive di un ritorno alle antiche magioni, disponibile al confronto con i “malpancisti”, la cui origine cattolica sta alla fine provocando delle coliche politiche, e attenti al riposizionamento degli “ex-colonnelli” il cui nome un po’ marziale dovrebbe rimandare alla originaria matrice di Alleanza Nazionale. Più defilati, pare attendano gli “insoddisfatti” compagine sottotraccia e di incerta numerosità. Bene, uno pensa, forse la preoccupazione per le sorti del paese sta smuovendo le acque. Salvo comprendere rapidamente che in ballo per questi parlamentari di incerta rielezione c’è solo l’incubo delle elezioni anticipate. Volti pagina e finalmente si parla di economia, cerchi lumi sulla gestazione del decreto sviluppo ma trovi solamente discussioni sul condono, se debba essere edilizio, fiscale, tombale o di altra, ancora intentata specie. E per chi nutra qualche dubbio chiude la questione il Vicepresidente della Camera dei deputati: “il condono è eticamente giusto”. Parole dell’Onorevole Corsaro. Nomen omen.

LA FARFALLA SCILIPOTI

Viviamo in tempi caotici, al traino dei nervosismi dei mercati finanziari. E per cercare un bandolo della matassa possiamo rifarci forse a quanti sul caos hanno costruito eleganti modelli matematici di dinamica non lineare, modelli che poi per il pubblico vengono tradotti nel famoso adagio: un battito d’ali di una farfalla a New York, un uragano a Rio. Vediamo quindi di mettere in ordine le tessere del puzzle, guidando in questa sequenza il nostro lettore. Il transfuga Scilipoti sostiene il governo “a prescindere”. Il governo resiste nei numeri e frana nella credibilità. La bassa credibilità di un paese debitore come l’Italia mina la solidità dell’euro. Un euro sfiduciato dai mercati può portare alla fine della moneta unica. La fine della moneta unica destabilizza il sistema dei cambi e scatena una spinta recessiva devastante. L’America cade in un profondo double dip. Obama crolla nei sondaggi. Il nuovo presidente degli Stati Uniti è un esponente del tea party. E qui mi fermo perché mi sembra abbastanza!

SANTORO E DINTORNI

Prima, gli interventi di Berlusconi nei telegiornali al di fuori di ogni par condicio, poi l’addio di Santoro alla Rai. Il problema è sempre lo stesso: il controllo della politica sulla televisione pubblica. Mentre l’anomalia italiana resta quella di un mercato televisivo dove due gruppi controllano l’80 per cento della audience e dove un presidente del Consiglio controlla quasi interamente entrambi. Per affrontarla occorre andare a incidere sulla proprietà e sui meccanismi di governance. E nel mondo digitale occorre anche riflettere sulla funzione di servizio pubblico.

CRIMINE ORGANIZZATO, UNA ZAVORRA ALLA CRESCITA

La presenza pervasiva del crimine organizzato in alcune regioni meridionali è storicamente consolidata, fino a diffondersi negli ultimi anni anche nelle aree più sviluppate. Con importanti conseguenze sullo sviluppo economico ed effetti di contaminazione tra attività lecite e illecite, attraverso il riciclaggio e il reinvestimento dei proventi delle imprese criminali. Si falsa così il gioco concorrenziale e il costo della legalità mette fuori mercato le aziende tradizionali. Sabato 28 l’autore discute questo tema a Napoli in una giornata organizzata in anticipazione del Festival dell’Economia di Trento.

GIÙ AL NORD

E così la Lega dei Ticinesi è il primo partito del Cantone, con un balzo di 8 punti e una campagna elettorale concentrata sul contrasto ai transfrontalieri italiani ("i ratti" nel nobile frasario utilizzato), rei di rubare il lavoro agli autoctoni. Una notizia che fa il paio con le cronache di questi giorni dedicate alla rigida politica di contenimento dei passaggi attuata dal governo francese al valico di Ventimiglia per fermare il flusso di migranti tunisini diretti oltralpe. Come dire, una replica in salsa francese del "fora di ball" incautamente pronunciato da Umberto Bossi sulle scogliere di Lampedusa.
Insomma, sembra proprio che questi episodi segnalino un tema comune, che dalla banalità della geografia suggerisce una saggia cautela alla politica: a parte le calotte artiche, c’è sempre qualcuno più a nord di te. E costruire una identità e una politica sulla propria “norditudine” ti espone alla immediata ritorsione di chi, appresa la lezione, ha il vantaggio di stare qualche parallelo più a nord.

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