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Autore: Paolo Balduzzi Pagina 12 di 16

Balduzzi Si laurea all’Università Cattolica di Milano e consegue M.Sc. e Ph.D. in Economics presso la University of Edinburgh. Dopo una breve esperienza presso l’Università di Milano-Bicocca, diventa ricercatore in Università Cattolica, dove insegna Scienza delle finanze ai corsi diurni e serali, triennali e magistrali. Ha insegnato anche al Dottorato in Economia e Finanza delle Amministrazioni Pubbliche dell’Università Cattolica, all’Università di Milano-Bicocca e alla Scuola Superiore di Economia e Finanza. I principali interessi di ricerca riguardano la political economy, con particolare riferimento al ruolo delle leggi elettorali, il federalismo fiscale, la finanza pubblica, le pensioni e la disuguaglianza intergenerazionale. Ha contribuito a libri e pubblicato articoli su riviste internazionali. E’ membro e Segretario generale dell’associazione ITalents. È stato membro della Commissione tecnica per la revisione della spesa guidata da Carlo Cottarelli per i capitoli di spesa sui costi della politica. È stato Consulente tecnico per la Presidenza del Consiglio al tavolo delle trattative con le Regioni per la concessione di maggiore autonomia ex art 116 comma 3 della Costituzione.
Da novembre 2017 è editorialista presso "Il Messaggero"

Se cambiano le regole della consultazione popolare

La riforma costituzionale ha modificato gli articoli sui referendum. Diventano ora possibili quelli consultivi e propositivi. Per gli abrogativi, così come per le leggi di iniziativa popolare, cambiano le soglie del numero dei firmatari. Forse generoso lo sconto previsto in alcuni casi sul quorum.

Quell’immunità immune alla riforma

Perché la riforma costituzionale non ha modificato anche l’articolo 68, sulla immunità dei parlamentari? Il tema è particolarmente sentito per i senatori. Ma l’istituto è una garanzia che spetta di diritto a tutti i membri di un organo legislativo. Cosa è già cambiato con le modifiche del 1993.

Bilancio dello stato, una riforma in sordina

La disciplina del bilancio dello stato è nella legge costituzionale del 2012 e nelle norme successive. Con l’introduzione del concetto di “equilibrio di bilancio”. Provvedimenti recenti prevedono la fusione tra legge di stabilità e legge di bilancio.

Quell’Italicum che tutti (non) vogliono cambiare

Tra polemiche e mozioni incrociate provenienti da tutti gli schieramenti, l’Italicum è un cantiere ancora aperto e che non accenna a chiudersi. Con il rischio di trasformarsi in una legge elettorale approvata, ma mai utilizzata.

Lezione inglese sul voto dei giovani

Il voto degli elettori più anziani è stato determinante per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Ma a sopportarne le conseguenze saranno soprattutto i giovani, che in prevalenza volevano rimanere nella Ue. Come dare più peso al voto delle giovani generazioni e il problema dell’astensione.

Il tripolarismo non elegge sindaci

Non sono molti i sindaci eletti al primo turno nei comuni sopra i 15mila abitanti. Effetto del passaggio dal bipolarismo al tripolarismo? Non sembra. Perché centrosinistra e centrodestra sono ancora le principali forze politiche a livello locale. M5S forte solo in pochi casi, seppur eclatanti.

Il rebus spagnolo è rimasto senza soluzione

Nell’impossibilità di formare un governo, la Spagna torna al voto dopo appena sei mesi. Troppo frantumato il parlamento perché i tentativi di creare coalizioni più o meno grandi potessero avere successo. Prima delle elezioni la probabile apertura di una procedura di infrazione per deficit elevato.

I punti deboli del nuovo Senato

Con il nuovo Senato non è tanto la mancanza di legittimità democratica o di contrappesi a rappresentare un rischio, quanto le ambiguità sui rapporti fra governi e i possibili riflessi sulla tenuta dei conti pubblici. Il superamento del bicameralismo perfetto e il sistema di formazione delle leggi.

Due riforme inseparabili

Il governo Renzi ha incassato due importanti vittorie sul piano delle riforme: l’approvazione definitiva della legge elettorale e quella ancora in itinere della revisione costituzionale. L’analisi dell’Italicum ne rivela pregi e difetti. Il rischio di votare con sistemi diversi per Camera e Senato.

2016, anno zero del patto di stabilità interno

La revisione del patto di stabilità interno è utile, ma non risolutiva. Perché per i comuni resta comunque il vincolo sulla competenza per le spese finali. E perché i municipi hanno perso l’autonomia impositiva. Bisognerà trovare altri modi per finanziare gli investimenti, almeno quelli meritevoli.

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