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Autore: Paolo Balduzzi Pagina 13 di 16

Balduzzi Si laurea all’Università Cattolica di Milano e consegue M.Sc. e Ph.D. in Economics presso la University of Edinburgh. Dopo una breve esperienza presso l’Università di Milano-Bicocca, diventa ricercatore in Università Cattolica, dove insegna Scienza delle finanze ai corsi diurni e serali, triennali e magistrali. Ha insegnato anche al Dottorato in Economia e Finanza delle Amministrazioni Pubbliche dell’Università Cattolica, all’Università di Milano-Bicocca e alla Scuola Superiore di Economia e Finanza. I principali interessi di ricerca riguardano la political economy, con particolare riferimento al ruolo delle leggi elettorali, il federalismo fiscale, la finanza pubblica, le pensioni e la disuguaglianza intergenerazionale. Ha contribuito a libri e pubblicato articoli su riviste internazionali. E’ membro e Segretario generale dell’associazione ITalents. È stato membro della Commissione tecnica per la revisione della spesa guidata da Carlo Cottarelli per i capitoli di spesa sui costi della politica. È stato Consulente tecnico per la Presidenza del Consiglio al tavolo delle trattative con le Regioni per la concessione di maggiore autonomia ex art 116 comma 3 della Costituzione.
Da novembre 2017 è editorialista presso "Il Messaggero"

Rebus spagnolo

Dopo i risultati delle elezioni in due paesi europei, è più semplice schierarsi a favore di un sistema elettorale a doppio turno. In Francia, ha permesso di neutralizzare posizioni ritenute troppo estreme. In Spagna la legge elettorale proporzionale ha prodotto un rebus di difficile risoluzione.

Vista in tv l’immigrazione fa paura

La televisione influenza il modo in cui le persone si fanno un’opinione su tematiche importanti. In Europa, lo dimostra una volta di più la questione dell’immigrazione. Più ore si passano davanti alla tv, più aumenta la percezione negativa degli immigrati. I risultati dell’analisi statistica.

Le possibili salamandre dell’Italicum

Pronto lo schema di decreto legislativo che definisce i nuovi collegi elettorali previsti dall’Italicum. Non si tratta solo di un problema tecnico perché il ridisegno dei collegi è una pratica spesso utilizzata per rafforzare o indebolire alcuni gruppi elettorali. Come insegnano gli Stati Uniti.

Briciole (di Irpef) ai partiti

Nel 2014 solo 16.500 contribuenti hanno deciso di destinare il 2 per mille della loro Irpef a un partito politico, per un totale di circa 325mila euro. Il dato non sorprende più di tanto. La donazione individuale è bassa e i partiti non godono di molta popolarità. Spazio ai grandi finanziatori.

Come sarà la Camera eletta con l’Italicum

L’uso che gli elettori faranno delle preferenze e la scelta dei capilista da parte dei partiti sono le novità più interessanti che emergono dall’Italicum. Ci sarà un ricorso massiccio alle primarie? Le strategie dei partiti minori con la soglia di sbarramento al 3 per cento.

Chi guadagna e chi perde con l’Italicum

L’Italicum è legge. È una chiara vittoria del presidente del Consiglio, però entra in vigore solo a luglio 2016. Di conseguenza, eventuali elezioni anticipate prima di quella data si svolgerebbero con il proporzionale e potrebbero dar luogo a maggioranze favorevoli a un sistema diverso.

Il merito in Italia, questo sconosciuto

Si può misurare la meritocrazia? Si può cercare di farlo costruendo un indicatore che sintetizza le varie dimensioni in cui si articola un sistema sociale ed economico orientato, appunto, alla promozione del merito. Rispetto agli altri paesi europei, i risultati dell’Italia sono sconfortanti.

Dove ci portano Italicum e riforma del Senato

La riforma della legge elettorale e quella del Senato sono collegate. Ma la prima si fa con legge ordinaria, la seconda necessita di una revisione costituzionale, che richiede più passaggi in Parlamento. Le probabilità di approvazione e le incognite da affrontare. Aspettando le elezioni regionali.

Capire l’italicum

Il testo dell’Italicum depositato in Parlamento chiarisce molti aspetti che nella bozza di riforma elettorale presentata da Matteo Renzi non erano chiari. Ma non proprio tutti. Perché il sistema si conferma complicatissimo. Cerchiamo di spiegare l’elezione della Camera dei deputati.

Il Sindacum di Italicum

L’accelerazione del segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, sulla legge elettorale ha finalmente fatto calare le carte perlomeno agli attori principali. Come dovrebbe funzionare, in particolare, il cosiddetto “Italicum” su cui sembra si sia trovato l’accordo?

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