Negli ultimi anni, molte discipline sociali hanno fatto sempre più ricorso ad approcci delle scienze sperimentali. Il rischio è di dare più importanza al metodo che al merito, mettendo in secondo piano la rilevanza o l’originalità dell’idea di fondo.
Autore: Piergaetano Marchetti
Presidente della Fondazione Corriere della Sera dal 2004. Consigliere di amministrazione di RCS MediaGroup e di Artemide spa (non quotata). Vice Presidente di Saipem. Professore ordinario di diritto industriale e commerciale nell'Università degli Studi di Parma e quindi nell'Università Bocconi di Milano, ove attualmente è professore emerito e senior professor in diritto commerciale. Autore di numerose pubblicazioni di disciplina della
concorrenza, diritto societario, mercati mobiliari, diritto industriale. Ha
curato commentari sul TU 58/1998 (legge Draghi) sulla riforma societaria del 2003/2004.
Molte società per azioni, quotate e non, prevedono la presenza in Cda di rappresentanti della minoranza degli azionisti, ma solo raramente è previsto uno spazio per i lavoratori, sul modello tedesco. È arrivato il momento di aprirsi a questa ipotesi?
E’ l’articolo 12 del decreto anticrisi che delinea la tendenza della politica creditizia. Il ministero dell’Economia potrà, a determinate condizioni, sottoscrivere strumenti finanziari emessi da banche per sostenerne la solidità e aumentarne la liquidità, incentivando così l’erogazione del credito. La finalità è chiara e in linea con i provvedimenti di altri paesi. Ma la soluzione adottata solleva numerose questioni di ordine tecnico-giuridico in un contesto che oggettivamente non elimina il rischio del ritorno all’intervento della politica nella gestione delle banche.