Le catene globali del valore sviluppate dalle imprese multinazionali possono essere un canale importante per la diffusione di tecnologie e conoscenze necessarie per la realizzazione della transizione energetica, soprattutto nei paesi meno sviluppati.
Autore: Rasmus Lema
Rasmus Lema è professore associato presso la UNU-MERIT, Università delle Nazioni Unite e visiting professor presso l'Università di Johannesburg. Ha conseguito un dottorato di ricerca presso l'Institute of Development Studies (IDS) dell'Università del Sussex. Le sue aree di specializzazione sono l'industrializzazione sostenibile, l'apprendimento tecnologico e le trasformazioni verdi. Ha una solida esperienza nella conduzione di progetti di ricerca internazionali. Come consulente frequente per le agenzie di sviluppo e STI, è noto per collegare la ricerca originale alla politica. Attualmente ricopre il ruolo di vicepresidente del Global Network for Economics of Learning, Innovation, and Competence Building Systems (Globelics) ed è co-editore capo di Innovation and Development.
Non tutte le multinazionali sono di ostacolo alla transizione ecologica. Se investono nelle tecnologie verdi, la loro capacità di innovazione può dare un impulso alla riduzione delle emissioni di carbonio, con nuove soluzioni da diffondere nel mondo.
La transizione ecologica può essere un’opportunità per i paesi emergenti. Come dimostra la Cina, l’adozione di politiche per la creazione di sistemi di innovazione nazionale permette di recuperare i divari. E a volte di conquistare la leadership globale.