Le valutazioni sull’operato dei dipendenti pubblici e sulle loro competenze sono sostanzialmente neutralizzate dagli accordi fra la Pa e i sindacati, con un ruolo quasi esclusivo dell’anzianità di servizio. Il caso del ministero dell’Interno.
Autore: Riccardo Germano
Vincitore del 9° Corso-concorso SNA per l'accesso alla carriera dirigenziale nelle amministrazioni centrali. Funzionario al Ministero dell'Interno - UTG di Torino, Area I bis, Ufficio antimafia. Già funzionario alla Direzione Sanità della Regione Piemonte, settore Rapporti con erogatori sanitari e socio-sanitari, dove ha lavorato alla riforma del sistema della residenzialitá psichiatrica. Dottore di ricerca (Ph.D.) in Scienze giuridiche presso l'Università degli Studi di Milano-Bicocca, curriculum penalistico. Si è specializzato, conseguendo crediti universitari, in Political economy e Analisi di bilancio presso l'Università degli Studi di Milano. È stato visiting Ph.D. alla Facultad de Derecho della Universidad Autónoma de Madrid, dove ha tenuto una ponencia sulla "Responsabilidad penal por la no evitación imprudente del delito
doloso ajeno". È stato allievo della Scuola di Studi Superiori Ferdinando Rossi (SSST) dell'Università degli Studi di Torino, classe di Governo e Scienze Naturali.
Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca a Mario Draghi: il suo governo ha dimezzato le importazioni di gas dalla Russia?
Il Consiglio di stato ha chiuso la storia infinita delle proroghe automatiche delle concessioni balneari. Ha infatti affermato l’obbligo di non applicare le leggi che le concedevano. Gli attuali rapporti concessori restano fino al 31 dicembre 2023.
Il Consiglio di stato potrebbe rimettere in discussione la “rendita di posizione” dei concessionari balneari. Mentre va avanti la procedura d’infrazione della Commissione europea. Intanto, però, la progressiva scomparsa delle spiagge libere non si ferma.
L’emergenza sanitaria ha accentuato la crisi del sistema penale, ma le prospettive di riforma non possono ignorare un problema di fondo: i condannati “non paganti” sono troppi. Come ridurre il contenzioso, coniugando giustizia sociale e utilità economica.