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Autore: Rony Hamaui Pagina 10 di 17

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Rony Hamaui è laureato all'Università Commerciale L. Bocconi e Master of Science alla London School of Economics. E’ professore a contratto presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, segretario generale de Assbb (Associazione per gli Studi Banca e Borsa), amministratore unico di Airosh S.p.a.s, Vice Presidente del Cdec (Fondazione Centro di Documentazione Ebraica contemporanea).
Ha ricoperto numerosi incarichi presso il gruppo Intesa Sanpaolo, quali Direttore Generale di Mediocredito Italiano, AD di Mediofactoring, responsabile Financial Institutions e del Servizio studi della Banca Commerciale Italiana nonché professore a contratto presso l' Università di Bergamo e l' Università Bocconi.
È autore di numerosi articoli scientifici e ha scritto e curato diversi libri riguardanti gli intermediari, i mercati finanziari internazionali, lo sviluppo economico finanziario nei paesi arabi e il populismo.

Popolare di Bari: vale la pena salvarla?

Nessuna banca medio-grande può fallire senza creare seri problemi a risparmiatori, imprese, altri istituti di credito e persino al debito sovrano. Appare dunque ragionevole salvare la Popolare di Bari. Anche se la sua crisi nasce da inaccettabili malefatte.

Sull’Unione bancaria serve una proposta italiana

Il ministro delle Finanze tedesco ha lanciato un’articolata proposta di Unione bancaria. È un’importante occasione per riaprire la discussione. Ma il governo italiano deve arrivare alle trattative con una proposta ben preparata e argomentata.

Perché senza contante si sta meglio

In un’economia senza contante non si riduce solo l’evasione fiscale, ma anche tutte le attività illegali. È una tendenza inarrestabile, ma i governi giocano un ruolo cruciale nell’accelerarla o ritardarla. E l’Italia parte da una posizione arretrata.

Se arriva l’equilibrio nella bilancia commerciale cinese

La Cina non ha più un enorme avanzo della bilancia dei pagamenti. Anche il disavanzo commerciale degli Stati Uniti con Pechino si è ridotto. Ma Trump continua con la politica dei dazi. Che paradossalmente finisce per rallentare i processi auspicati dagli Usa.

Tra Usa e Iran un braccio di ferro in crescendo

Da due mesi l’Iran ha deciso di rispondere in maniera aggressiva all’uscita americana dal trattato nucleare e all’imposizione di crescenti sanzioni economiche. La svolta di Teheran ha serie ragioni e implicazioni economiche, politiche e strategiche.

Lo spread è una tassa occulta. Ma gli Italiani l’hanno capito?

Tutte le analisi economiche sostengono che un rialzo dello spread ha effetti estremamente negativi sulla crescita economica e sulla stabilità finanziaria di un paese. Eppure, gli italiani non sembrano preoccupati dal suo netto aumento nell’ultimo anno.

Turchia, ombre sul futuro di Erdogan

Indicata come esempio da seguire per crescita e sviluppo economico, la Turchia si è avvitata in poco tempo in una grave crisi economica e finanziaria dalla quale fatica a sollevarsi. Ma la situazione può cambiare se Erdogan si dimostrerà più pragmatico.

Populisti alla prova delle elezioni europee

Che risultato otterranno i partiti populisti alle prossime elezioni europee? Molto probabilmente non avranno la maggioranza. Potrebbero però aiutarli il sistema elettorale e la disponibilità ad alleanze “spregiudicate”. Conterà anche l’affluenza alle urne.

Salvataggi bancari: il Fondo non basta

L’ennesimo salvataggio di una banca italiana (Carige) è avvenuto senza clamore, sotto la regia della Banca d’Italia. Dalla vicenda si ricavano alcune considerazioni su assicurazione dei depositi, meccanismi europei di risoluzione e ruolo dello stato.

Quella schizofrenia del governo sulle banche

Le banche italiane sono appena uscite da una grave crisi e rimangono fragili. Però la legge di bilancio le penalizza rispetto a qualsiasi standard internazionale. D’altra parte, la promessa di un intervento del governo in caso di crisi non è credibile.

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