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Autore: Rony Hamaui Pagina 14 di 17

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Rony Hamaui è laureato all'Università Commerciale L. Bocconi e Master of Science alla London School of Economics. E’ professore a contratto presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, segretario generale de Assbb (Associazione per gli Studi Banca e Borsa), amministratore unico di Airosh S.p.a.s, Vice Presidente del Cdec (Fondazione Centro di Documentazione Ebraica contemporanea).
Ha ricoperto numerosi incarichi presso il gruppo Intesa Sanpaolo, quali Direttore Generale di Mediocredito Italiano, AD di Mediofactoring, responsabile Financial Institutions e del Servizio studi della Banca Commerciale Italiana nonché professore a contratto presso l' Università di Bergamo e l' Università Bocconi.
È autore di numerosi articoli scientifici e ha scritto e curato diversi libri riguardanti gli intermediari, i mercati finanziari internazionali, lo sviluppo economico finanziario nei paesi arabi e il populismo.

Il lato oscuro dell’Unione bancaria

L’Unione bancaria ha aspetti senz’altro positivi. Ma introduce anche rigidità nella valutazione dello stato di salute delle banche e nel meccanismo di risoluzione delle crisi. Il problema è il mancato riconoscimento che moneta, banche e sovranità fiscale sono dipendenti gli uni dagli altri. 

I cittadini d’Europa? Più aperti dei loro governanti

La maggioranza dei cittadini europei chiede politiche economiche veramente europee per affrontare gli effetti della crisi, il problema che più li preoccupa. L’Unione dovrebbe impegnarsi anche in campi finora monopolio dei governi nazionali, come le politiche del lavoro. L’indagine Eurobarometer.

La lunga strada verso la prossima legislatura europea

A fine maggio si terranno le elezioni europee, tuttavia solo il prossimo dicembre l’Unione Europea riprenderà a lavorare a regime. Vista l’attuale impopolarità delle istituzioni europee è necessario semplificare l’ordinamento comunitario per riavvicinarlo ai cittadini europei.

Europei al voto con scarsa fiducia

La fiducia dei cittadini nelle istituzioni europee continua a scendere. Ma l’Europa non può fare a meno di un ampio consenso dell’opinione pubblica. Indispensabile quindi una svolta, per rendere più democratiche le istituzioni europee.

Unione bancaria europea: se il mercato sostituisce lo Stato

L’Ecofin ha raggiunto un compromesso sul meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie. L’onere si sposta dai contribuenti agli azionisti, obbligazionisti e depositanti sopra i 100mila euro. Con alcune possibili conseguenze sul credito e sulla stabilità del sistema. La soluzione americana.

L’Europa non si merita una deflazione

La politica monetaria dell’area euro risulta ancora frammentata e i suoi canali di trasmissione inefficaci. La Bce dovrebbe adottare una politica più accomodante, per indirizzare correttamente le aspettative degli operatori e fornire i giusti stimoli. Altrimenti, avremo una deflazione infinita.

Che stress quest’unione bancaria

Le tappe verso l’unione bancaria europea sono ormai definite. Ma resta il problema di sempre: si è costruita una moneta unica senza una vera banca centrale. La Bce non può essere un prestatore di ultima istanza, né fare affidamento su un bilancio pubblico, una politica fiscale o un governo europeo

Una buona politica nazionale non basta più

Per uscire dalla recessione servirebbero una robusta svalutazione del tasso di cambio, una politica monetaria ben più espansiva di quella sinora realizzata dalla Bce e una politica fiscale adeguata, accompagnata da una forte monetizzazione del debito. Da attuare però insieme ai partner europei.

Il vero vizio? Capitale

Il problema strutturale delle imprese italiane non è tanto la mancanza di credito, quanto la carenza di capitali. Il settore assicurativo ha i capitali e spesso anche le competenze necessarie per la valutazione della qualità dei crediti societari. Perché non favorire un suo maggiore intervento?

Debiti della Pa, il diavolo sta nei dettagli

La decisione di pagare alle imprese parte dei debiti accumulati dalle amministrazioni pubbliche potrebbe rappresentare la più grande manovra di rilancio dell’economia italiana attuata negli ultimi decenni. A patto che si tenga conto di alcuni elementi, decisivi per l’efficacia del provvedimento.

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