Nel corso della pandemia, le regioni hanno deciso periodi più o meno lunghi di didattica a distanza. Le più penalizzate sono proprio le aree più deboli. Si accentuano così le già forti disparità territoriali nei livelli di apprendimento degli studenti.
Autore: Silvia Duranti
Lavora come assistente di ricerca presso l'Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana (Irpet), si occupa di formazione e politiche sociali.
Afferisce all’area Lavoro, istruzione e welfare.
Perché l’apprendistato di primo livello non si diffonde in Italia come in Germania? Neanche gli incentivi economici sono bastati. I problemi sono infatti legati alla sua organizzazione complessiva e alla sua collocazione nel sistema d’istruzione italiano.
Per le imprese, l’apprendistato professionalizzante ha il vantaggio della flessibilità e del costo più basso. Per i lavoratori, è una opportunità di lavoro potenzialmente stabile e adeguatamente tutelata. E dà più certezze del tirocinio extracurriculare.
Da maggio 2015 è in vigore la Naspi. Come cambia la platea dei potenziali beneficiari, la durata e l’importo complessivo del sussidio? Le modifiche introdotte avvantaggiano i giovani e penalizzano chi alterna spesso periodi di lavoro e periodi di disoccupazione, come ad esempio gli stagionali.