L’aumento di povertà e disuguaglianze richiede un sistema di protezione sociale sempre più in grado di proteggere tutti gli individui, indipendentemente dalla posizione occupazionale e dai contributi versati. Anche l’Europa è chiamata a fare la sua parte.
Autore: Stefano Ronchi
(Ph.D. nel 2018) Assegnista di ricerca in Scienza Politica presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell'Università degli Studi di Milano. Ha conseguito il Dottorato in Scienze Politiche presso il Research Training Group SOCLIFE (Università di Colonia e Università Duisburg-Essen) ed è stato InGrid Visiting Fellow al Centre for Social Policy di Anversa, Jos Berghman Visiting Scholar all’Università Cattolica di Lovanio, e Max Weber Fellow presso lo European University Institute di Fiesole. Si occupa di studi sul welfare e sul mercato del lavoro, Europa sociale e integrazione europea.
La prima ondata della pandemia ha avuto conseguenze più gravi sul reddito dei paesi del Sud Europa e per i lavoratori più fragili. Si rafforza così il doppio divario che caratterizza l’Europa di oggi e che la allontana dal suo modello sociale.