Le fluttuazioni nei tassi di cambio determinano trasferimenti di ricchezza tra paesi impensabili fino a qualche decennio fa e il riequilibrio della bilancia corrente americana richiede un deprezzamento del dollaro che appare solo iniziato. Quale politica dovrebbero adottare le autorità monetarie? Interdipendenze finanziarie di così grande scala suggeriscono un coordinamento delle politiche monetarie e di cambio. Ma interventi sistematici sembrano difficili in mercati finanziari altamente reattivi. Luca Paolazzi commenta l’intervento; la controreplica dell’autore.
Autore: Tommaso Monacelli
Tommaso Monacelli è professore ordinario di Economia all'Università Bocconi di Milano, e Fellow di IGIER Bocconi e del CEPR di Londra. Ha ottenuto il Ph.D. in Economia presso la New York University, ed è stato in precedenza assistant professor a Boston College e professore associato all'Università Bocconi. E' associate editor di riviste scientifiche internazionali, tra cui il Journal of the European Economic Association, il Journal of Money Credit and Banking, e la European Economic Review. E' stato adjunct professor presso la Columbia University, visiting professor presso la Central European University, e research consultant per Bce, Ocse, IMF, e Riksbank. I suoi interessi di ricerca riguardano la teoria e politica monetaria e la macroeconoma internazionale.
I numeri ci dicono che tra variazioni dei corsi azionari e variazioni del prezzo del greggio esiste una relazione minima. Così come è molto limitato l’impatto recessivo se l’accelerazione dei prezzi è una correzione di forti discese precedenti. Molte le differenze con la crisi degli anni Settanta. In termini reali i valori attuali rimangono lontani dai picchi di allora e la dipendenza dal petrolio delle economie industrializzate si è fortemente ridotta. Il fattore strutturale nuovo è la crescita della domanda di petrolio dai paesi asiatici.
Il dibattito post-Ecofin dovrebbe concentrarsi esclusivamente sulle ipotesi di riforma del Patto di Stabilità e non metterne in discussione lesistenza e la filosofia. È infatti un architrave della costruzione monetaria e alterarne la credibilità significa assumersi la responsabilità di mettere in discussione il futuro stesso della moneta unica. Come dimostrano anche le preoccupazioni espresse dalla Bce.
Lapprezzamento delleuro e la politica monetaria della Bce accendono il dibattito economico tra le due sponde dellAtlantico. La Bce dovrebbe preoccuparsi esplicitamente del valore esterno delleuro? La risposta è no.
È possibile e auspicabile la cooperazione tra banche centrali per pilotare i tassi di cambio? Molti i dubbi in merito.