Con la norma che annulla il beauty contest per l’assegnazione delle frequenze Tv e impone l’adozione di un’asta a titolo oneroso, per la prima volta un governo italiano cerca di mettere ordine nel sistema frequenziale. È un buon avvio anche se il successo dell’asta dipenderà da molti fattori. E tuttavia la questione richiede chiarezza e trasparenza. In particolare, sul pacchetto delle frequenze in banda 700 MHz, che dal 2015 saranno riservate ai servizi di larga banda mobile. Il meccanismo di attribuzione sembra troppo articolato e soprattutto produrrà scarsi introiti per lo Stato.